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domenica 12 febbraio 2017

LA ZANZARA TIGRE VISTA DA UN PUNTO DI VISTA STORICO NELL'HISPANIOLA E IL SUO VERO RUOLO NELLA TRASMISSIONE DEI VIRUS

La zanzara tigre o Aedes Aegipti meriterebbe un posto bene in vista nella bandiera haitiana e uno non di poca rilevanza anche in quella dominicana, tanti furono le perdite che inflisse all'esercito francese nel primo ottocento nella guerra di indipendenza di Haiti e all'esercito spagnolo nella guerra di restaurazione della Repubblica Dominicana negli anni 60 dello stesso secolo. Inutile sperare in una qualunque riconoscenza da parte degli abitanti dell'isola caraibica. In fondo si tratta di un insetto, se fosse stata un'aquila o un falco..., ma un semplice insetto!
Da sola comunque l'Aedes Aegipti riuscì a sbaragliare addirittura il numeroso e ben armato esercito di Napoleone Bonaparte approdato nell'isola nel 1802. Dei circa 60.000 soldati giunti a più riprese dalla Francia tornarono in patria soltanto 3000, il resto trovò la morte qui, salvo poche eccezioni. Circa la metà fu vittima di una terribile malattia, la febbre gialla o vomito nero. E lo stesso comandante, il generale Leclerc, cognato di Napoleone non venne risparmiato e lasciò vedova Paolina Bonaparte, meglio conosciuta come Paolina Borghese, immortalata dal Canova nella splendida statua esposta a Roma in Villa Borghese. Questo stralcio di storia riguarda un pochino anche noi italiani. Molti furono i soldati napoleonici di origine italiana. Alcuni vi rimasero e i loro cognomi sono sparpagliati in quest'isola e sono anche diventati famosi, come per esempio, Billini, Cocco, Arzeno, Prandi, Benso.
Poco diversamente andò ai soldati spagnoli sessant'anni dopo. Questi venivano prelevati a migliaia gravemente malati dai campi di combattimento e imbarcati febbricitanti nel porto di Santo Domingo diretti a Portorico dove li attendeva una sicura morte. Ciò che continuò ad accadere finché le autorità della nuova colonia convinsero la regina di Spagna Isabella II ad abbandonare l'isola poiché "vedevano l'occupazione come una perdita senza senso di truppe e di denaro".
Pochi anni dopo il presidente dominicano Buenaventura Baez, trisnonno dell'attuale ambasciatrice dominicana in Italia, propose agli Stati Uniti l'annessione dell'isola in termini economici vantaggiosi per la Repubblica Dominicana, la cui classe abbiente si era già fortemente beneficiata della precedente annessione alla Spagna, miseramente fallita con l'immediata guerra di restaurazione che ne seguì. Gli americani non accettarono. Ufficialmente contro questa proposta di annessione si battè il senatore Charles Sommer a cui sono dedicate nella R. Dominicana delle vie a titolo di ringraziamento. Ma gli americani sono stati sempre pragmatici e non s'erano fatti sfuggire la grossa incognita delle numerosissime perdite subite dalle truppe straniere di occupazione a seguito di una malattia la cui causa e diffusione era al tempo ancora un mistero e che con tutta evidenza non veniva contratta dalla popolazione autoctona.
La zanzara tigre giunse nell'isola con i primi africani all'inizio del XVI secolo. Insieme a loro vi arrrivò anche la terribile malattia, la febbre gialla, della quale però gli schiavi africani erano praticamente immuni, anche se portatori sani. Per tanti secoli ci fu una convivenza normale tra l'insetto e gli abitanti dell'isola. La zanzara tigre era presente come lo è oggi dappertutto, tant'è che viene chiamata anche "mosquito casero" (zanzara domestica). Soltanto nel 1881 il medico e scienziato cubano Carlos Finlay risolse l'enigma e identificò la zanzara Aedes Aegipti come il principale vettore del virus. Di lì a poco venne prodotto un siero o vaccino e quando gli americani occuparono Haiti nel 1915, rimanendoci per 19 anni, e la Repubblica Dominicana nel 1916 da dove se ne andarono nel 1924, si erano premuniti a dovere contro questa micidiale malattia. Grazie al vaccino la malattia venne debellata e scomparve dall'isola. Le zanzare però sono rimaste e si prestano attualmente come veicolo di trasmissione del dengue, della chikungunya e dello zika.
Sussiste la convinzione che la zanzara tigre sia all'origine dei virus che trasmette, cioè che sin dalla sua nascita ne sia infetta. Invece non è così. La zanzara tigre allo stato larvale è sana. Viene a contatto con il virus quando inocula con la puntura sangue infetto, diventando portatrice del virus per tutta la sua vita, uno o due mesi. Ci sono quindi luoghi dove l'Aedes Aegipti è numerosa ma libera da virus e luoghi dove invece, essendoci delle persone infette, essa lo acquisisce, lo trasporta e lo trasmette. Il problema quindi non è se ci sono delle zanzare, ma se ci sono delle persone nel cui sangue è presente il virus. Lo sterminio delle zanzare sarebbe una soluzione se fosse possibile e c'è chi si sta dando da fare in tal senso anche in qualche isola delle Antille minori con la sterilizzazione in laboratorio di milioni di zanzare maschi che vengono poi liberate nell'atmosfera, verificandosì così di conseguenza milioni di accoppiamenti inutili che abbassano fortemente e in breve tempo il numero delle zanzare in circolazione. Inoltre in Costa Rica vengono sparse nei luoghi di riproduzione dell'insetto delle sostanze che inibiscono, una volta che le larve diventano adulte e acquisiscono il virus, la loro capacità di ritrasmetterlo.
Il focolaio delle menzionate malattie è rappresentato quindi dall'essere umano, le zanzare sono vettori dei virus solo dopo averli acquisiti da una persona già malata. Le misure preventive si concentrano invece esclusivamente sul trattamento degli ambienti favorevoli alla proliferazione dell'insetto. Vengono trascurati aspetti altrettanto importanti come un veloce riconoscimento della malattia, il che attualmente lascia molto a desiderare. Le persone malate inoltre dovrebbero rimanere a casa in quarantena, usare repellenti in continuazione e l'ambiente in cui vivono dovrebbe essere immediatamente e costantemente disinfestato. In tal modo si eviterebbe il "contagio" di altre zanzare e quindi la diffusione della malattia. C'è da dire che è stato dimostrato che lo zika virus si trasmette anche attraverso il contatto umano e probabilmente lo stesso accade per la chikungunya. Una ragione in più perché, non appena a conoscenza del contagio, la persona malata resti a casa sua fino a completa guarigione.
In conclusione questa zanzara convive da oltre 5 secoli con la "sua" gente, al seguito della quale è arrivata nell'isola. È stata determinante nei processi di indipendenza di entrambi i paesi che si spartiscono la Hispaniola e non è la principale colpevole della diffusione delle menzionate malattie in quanto non è portatrice di virus sin dalla nascita e in quanto esistono evidentemente altri canali di trasmissione. Essa si rende anche utile peraltro nell'impollinazione e questo oggi come oggi è importante. L'Aedes Aegipti non merita quindi lo sterminio soprattutto in seguito a un processo sommario! Bisognerebbe isolare gli ammalati e trovare un vaccino. Certo il vaccino contro la febbre gialla è stato scoperto in tempi abbastanza veloci, altrimenti, si potrebbe pensare, l'isola non sarebbe mai stata invasa. Esisteva quindi un buon motivo perché la ricerca scientifica avesse esito positivo. Diciamo che questo motivo oggi non c'è e quindi i virus menzionati imperversano indisturbati tra la popolazione locale. In definitiva direi che la soluzione del problema non è lo sterminio delle zanzare ma la scoperta dei relativi vaccini, soprattutto di quello del dengue che è causa di centinaia di decessi ogni anno.