La Farnesina
in Sudamerica fa passare per aperti consolati che in realtà sono chiusi. Per
esempio Montevideo, dove il consolato è sparito ed è rimasta una cancelleria
all'interno dell'ambasciata con 16 posti a sedere e 123.000 italiani iscritti
all'AIRE.
Al MAE
sostengono che il consolato c'è. Ma non c'è... Lo stesso succede in Santiago
del Cile con una cancelleria per 50.000 italiani residenti.
Le pratiche
per la cittadinanza sono impossibili e quelle per il passaporto richiedono
tempi geologici.
Altri
consolati sono stati chiusi e si tratta di circa 36 a livello mondiale.
Il disagio dal
punto di vista delle pratiche consolari è grande dappertutto. Dove il consolato
non viene chiuso, viene drasticamente ridotto il personale per cui i servizi
languono.
L'invito
tacito è di scordarsi di essere italiani ed è indirizzato a coloro che hanno la
doppia cittadinanza. A chi è nato invece in Italia, l'invito tacito è quello di
acquisire la cittadinanza del paese che lo ospita e di fare uso dei nuovi
documenti in attesa della definitiva scomparsa della rete diplomatica italiana
nel mondo.
La mannaia
si abbatte sui costi delle strutture che dovrebbero consentire agli emigrati
italiani di usufruire dei servizi consolari, mentre si largheggia sui fondi
destinati alla cooperazione che favoriscono cittadini non italiani e che magari
prospettano qualche vantaggio non troppo indiretto a chi li gestisce. Si tratta
di paradossi che non trovano una logica spiegazione, ma ai quali dobbiamo far
fronte per evitare di scomparire come comunità italiana.
Si parla
spesso di responsabilità del governo in tutto questo, ma constatiamo che la
Farnesina è un reparto a sé stante che brulica di burocrati semipolitici legati
a Monti e quindi neoliberali d'assalto globalizzatori anti italiani ai quali
non garba che esista un'Italia oltre frontiera di milioni di persone pronte ad
acquisire prodotti made in Italy e cultura italiana e a esercitare un positivo
effetto di ritorno sull'economia italiana.
Il campo di
battaglia per la campagna elettorale è esteso. Gli italiani all'estero devono
mobilitarsi. Non un passo indietro sui servizi consolari. Questi sono i
campanelli d'allarme! Il MAIE ha dimostrato di essere al loro fianco.È presente
sul territorio, è attivo e gli emigrati e gli oriundi gli danno ascolto. Due
sono gli obiettivi del MAIE: servizi consolari che garantiscano i diritti
spettanti per legge agli italiani all'estero e fondi per promuovere la lingua e
la cultura italiana nel mondo. Due punti battuti ripetutamente dai colpi di
mannaia dei neoliberali della Farnesina.
Tornando a
noi: l'ambasciata di Panama aveva incrementato il suo personale e aveva anche
cambiato sede per far fronte all'aumentata mole di lavoro dovuta
all'acquisizione della nostra circoscrizione a seguito della chiusura della
nostra ambasciata. Ora invece scopriamo che ha ridotto il personale a tre o
quattro persone. Quantitativo con il quale difficilmente potrà far fronte alla
domanda di servizi consolari della sola Panama.
Siamo già
stati avvertiti in diverse occasioni che qui a Santo Domingo non avremo in
forza i 25 impiegati che avevamo e che quindi la qualità dei servizi non potrà
essere la stessa. Ecco, a questo dobbiamo assolutamente reagire. Dobbiamo
incontrarci come comunità e dobbiamo studiare la situazione delle entrate e delle
uscite per sapere cosa ci dovrebbe impedire di avere un servizio consolare veloce
ed efficiente con un quantitativo di addetti proporzionato alla domanda di
servizi. Abbiamo sempre sostenuto che la nostra ambasciata si autofinanziava. Ora
chiediamo di saperne di più: perché la Farnesina dovrebbe ridurre all'ossicino
il personale, peraltro in larghissima parte contrattista e quindi a bassa
remunerazione? E questa è una cosa da fare subito!
Leggo oggi
che all'assemblea del Comites di Panama si è proposto di istituire una
Commissione addetta ai servizi consolari sul tipo di quella creata durante la
gestione 2004-2015 e che, essendo tale proposta accettata all'unanimità, questa commissione
è stata accorpata a una Commissione addetta ai servizi civili già esistente. Mi
sembra un'ottima iniziativa. Si tratta di una vedetta che può far suonare il
campanellino d'allarme per avvertire immediatamente la comunità del sussistere
di un'eventuale situazione di emergenza. Comunque le commissioni sono mantelli
e da sole non fanno niente. Qualcuno pensa diversamente, ma non è così. Le
Commissione funzionano o meno a seconda dei loro membri!
Penso
tuttavia che queste vedette dovrebbero sorgere un po' dappertutto. Ed è qui che
si trova ora la nuova frontiera. O così, oppure rassegniamoci a far la fine che
i neoliberali hanno deciso per noi, per la nostra comunità italiana residente
all'estero...