La comunità italiana della Repubblica Dominicana è rimasta
sconvolta per la morte a Las Terrenas di un connazionale, un cinquantanovenne,
deceduto a seguito di un infarto. O meglio, mi correggo, non è rimasta
sconvolta per la morte di questo connazionale, perché in fondo si è trattato di
morte naturale, e di fatto la notizia è stata pubblicata su un giornale del
posto senza coinvolgere la stampa nazionale. Il problema è che nell'articolo,
nel quale si rende noto questo decesso, si parla anche della nostra ambasciata:
punto dolente ahimè della nostra vita comunitaria. E si dice che il nostro
connazionale era solo e che, dopo il suo decesso, da parte della direzione
dell'ospedale si è provveduto ad avvertire l'ambasciata italiana. E udite,
udite... questa si sarebbe dimostrata disinteressata e non avrebbe intrapreso
niente, talché il direttore dell'ospedale è stato costretto a rivolgersi
all'amministrazione comunale, ottenendo il sostegno economico necessario per
procedere all'inumazione del cadavere nel cimitero municipale della località.
Inumazione in fretta e furia perché l'ospedale o meglio l'"ospedale"
è sprovvisto di una cella frigorifera.
A Las Terrenas c'è un corrispondente consolare, Ennio Marchetti. Si
tratta di una piccola cittadina dove tutti si conoscono. Tant'è che lo stesso
Marchetti dichiara in un suo articolo pubblicato su ItalianiRD di conoscere il
direttore dell'ospedale che dal canto suo sa quale sia il suo ruolo (di
Marchetti) all'interno della comunità italiana. La comunità quindi deve
rivolgere la sua attenzione all'operato di Ennio Marchetti e non a quello della
sede diplomatica in via di ripristino nella città di Santo Domingo. Questo per
quel che riguarda la sepoltura che per l'assenza di una struttura idonea alla
conservazione dei cadaveri è stata eseguita in tempi brevissimi.
Ma al di là di quanto accaduto post mortem, mi pare che ci sia
tanto da dire e tanto da imparare dall'esame della fase che ha preceduto la
morte di Vincenzo Salomone. Premetto subito che in oltre 20 anni che abito
nella Repubblica Dominicana non ho mai visto sopravvivere qui un paziente che
subisce un infarto e che: 1) non ha una carta di credito capiente; 2) non ha
una copertura assicurativa.
Il connazionale si è recato in un ospedale pubblico che non esiste
e che è sprovvisto di tutto. È andato
incontro a morte sicura... Non era munito nemmeno di passaporto perché
"questo era rimasto in una valigia dimenticata e mai recuperata in un
hotel di Santo Domingo insieme a tutti gli altri suoi documenti."
Cosa si dice di questo ospedale lo potete ascoltare nel filmato
eseguito lo scorso gennaio con interviste a infermiere e pazienti, di cui segue
traduzione:
https://www.youtube.com/watch?v=hV8S6IaP6g4
«Infermiere e pazienti si lamentano dell'alto
livello di insalubrità dell'ospedale pubblico Pablo Antonio Paulino di Las
Terrenas. Il nostro collaboratore Starlin Carela ci presenta i dettagli. Le
infermiere chiedono la costruzione dell'ospedale Pablo A. Paulino di Las
Terrenas visto l'alto livello di insalubrità in cui questo versa. Hanno anche
parlato delle condizioni della struttura e dicono di temere che prima o poi
questo possa collassare. Si augurano che il presidente Danilo Medina adotti
misure immediate per venire incontro alle loro
richieste. Anche i pazienti hanno riferito dello sforzo che fa il
personale medico per offrire servizi di qualità, ma hanno anche ribadito la
loro richiesta al presidente Medina di intervenire prontamente su questa
situazione. "Questo è un posto al quale ci si reca come pronto soccorso, ma
qui non c'è nessun ospedale. C'era uno e l'hanno tolto. Hanno tolto tutto.
L'hanno tolto per rifarlo ma ancora non si è fatto niente." "Sono
venuto qui già tre volte con questa, e questo è un posto molto scadente, una
vera porcheria. Qui non ci sono medicine e non c'è nemmeno l'antitetanica e non
c'è niente con cui trattare la gente. Una vera porcheria." "Hanno
smantellato l'ospedale perché dicevano che non serviva, ma era 1.000 volte
meglio di quello che c'è ora. Perché l'hanno fatto non lo so."
"Vogliamo che cerchino di costruire qualcosa. Lavoriamo in un ambiente
molto stretto. Veramente non possiamo lavorare, perché lo spazio è molto
scomodo, capisce? I pazienti accalcati, il pronto soccorso sovraffollato."
"Non ha visto la notizia che si sta diffondendo sulla strada? Che questo
ospedale non vale niente. Una situazione inumana."»