Pelegrín Castillo vicepresidente della Fuerza Nacional Progresista, partito nazionalista, sostiene che il governo dominicano è indifferente al problema della frontiera, che sta attraversando a suo parere una situazione critica. Ha denunciato che la frontiera si è convertita nella maggiore struttura di corruzione transnazionale esistente e questo per il traffico di ogni tipo di attività illecita. Secondo questo politico e avvocato, sarebbe bene che il popolo prendesse una posizione precisa contro l'occupazione haitiana del territorio dominicano che si sta portando avanti con la complicità del governo. L'avvocato Castillo ha aggiunto inoltre che le denunce al riguardo dei cittadini e delle comunità sono allarmanti e ha avvertito che se questo stato di cose persiste, sorgeranno dei conflitti pericolosi tra dominicani e haitiani. "È dimostrato che se le autorità non attuano lo fanno le comunità". Una massima che non so fino a che punto possa corrispondere al vero, e se sia applicabile anche in altre latitudini (magari in Italia?).
Pelegrín Castillo ha sostenuto inoltre che la grande quantità di haitiani illegali utilizzati in diversi settori provoca una limitazione dell'impiego dei dominicani, il che secondo lui crea povertà nel Paese. E con riferimento alla crescita economica del 6,6% nel 2016 annunciata recentemente dalla banca centrale, ha dichiarato di ritenere che i lavoratori poveri del paese non la percepiscono. La manodopera haitiana viene contrattata dai proprietari di aziende agricole e dagli ingegneri allo scopo di abbassare il costo del lavoro.
E fin qui niente di nuovo. Ricordiamo che qualche tempo fa era stata avviata un'iniziativa che avrebbe dovuto riportare in Haiti la maggioranza degli haitiani immigrati dopo il terremoto del 2011 e si parlava di cifre di sei zeri. Il tutto è rimasto lettera morta perché le direttive di Washington erano ben altre e "ubi major, minor cessat". La domanda è: ora che il presidente degli Stati Uniti è Trump, il governo dominicano se la sentirà di attuare le misure varate due anni fa e volte a ridurre la presenza haitiana in RD? Si direbbe di sì, e forse la recente applicazione alla lettera delle nuove norme su tutti gli stranieri senza distinzione rappresenta il preludio di deportazioni di massa degli haitiani... Tanto per evitare l'accusa di razzismo di cui si fa così frequente abuso attualmente a livello mondiale! Certo che comunque nemmeno per noi le cose si stanno mettendo tanto bene... Acquisire la residenza in RD è diventata un'ardua impresa!