Il caso del nostro
connazionale di Juan Dolio, proprietario di una pizzeria, il Bar-pizzeria, è
stato per la nostra comunità come un fulmine a ciel sereno.
La polizia si è
precipitata sul suo locale accompagnata della magistratura inquirente. Si è
rovistato dappertutto, è stato sequestrato il computer e altri presunti corpi
del reato. Una bambina di 8 anni, figlia del connazionale è stata trasferita al
“Conani” (centro di accoglienza infantile) e Stefano Boccia è stato tratto in
arresto a San Pedro, iniziando così per lui un dramma per fortuna a lieto fine.
La bambina ha
trascorso 17 giorni nel Conani, il padre 7 giorni sotto arresto. Sono state
tante le spese da lui sostenute come possiamo immaginare.
Il ritorno a casa
della bambina è stato motivo di grandi festeggiamenti. Ora lei è in ferie dalla
madre a Sosua.
La pizzeria è di
nuovo funzionante. Secondo alcuni ha risentito della pubblicità negativa della vicenda.
“Calunniate,
calunniate, qualche cosa resterà” si diceva nel ‘700 in Italia ed è qualcosa
che evidentemente è vero anche oggi.
Infatti, qui è
bastata una calunnia di una persona a lui vicina, insieme ai soliti pregiudizi,
magari al malinteso della parola Bar sul nome della pizzeria e a
quell’ignoranza di base che non manca mai in questo paese.
Poi sono comparsi i
media alla ricerca di scoop. Si è parlato di bordello, di sfruttamento di
minore ecc. Si è parlato de rinvenimento nel “bordello” di giocattoli e
abbigliamento intimo infantile.
Tutte falsità che
si sarebbe potuto escludere con un approccio professionale alla vicenda,
un’indagine velocissima sarebbe bastata.
Stefano è molto
amareggiato per quanto gli è successo. E’ riuscito a venirne fuori perché ha
moltissime conoscenze anche tra i magistrati inquirenti.
Ora attende solo
che il caso sia archiviato ufficialmente per procedere all’accertamento delle
responsabilità dell’irruzione. I fatti si sono verificati un mese fa.
Dei media sostiene
il connazionale che Telenoticias di Roberto Cavada gli è stato di particolare
aiuto con le sue interviste, in particolare alla madre della bambina. La
maggior parte dei media invece ha cercato solo lo scoop. In particolare
Telemicro.
Ora il Boccia si chiede
e me lo chiedo anch’io, se al suo posto ci fosse stato un altro con minori
conoscenze e denaro per difendersi, cosa sarebbe successo?
Occhio alle
calunnie quindi. Possono facilmente rovinare una persona, soprattutto se
straniera. Paese che vai, usanze che trovi.
Stefano Boccia,
contrariamente a quanto si era affermato non ha la cittadinanza dominicana per
cui la nostra ambasciata avrebbe potuto intervenire. Lui stesso però ha
rifiutato questo intervento: “Avrebbe complicato ulteriormente le cose”,
sostiene. Io non sono d’accordo.
Comunque tutto è
bene quel che finisce bene. La sua è stata un’esperienza che senz’altro può
essere utile a più di qualcuno.