Cerca nel blog

lunedì 8 luglio 2019

Intervista del giornale El Dia all’ing. Renzo Seravalle, presidente della Casa de Italia



Renzo Seravalle giunse nella Repubblica Dominicana nel 1951, aveva 16 anni, proveniente da Grossetto, la sua città natale.
Suo padre si trovava nel paese dal 1949. Era geologo. Insieme ad altri colleghi era stato contrattato per indagare sulla possibilità di sfruttare i giacimenti d’oro nel territorio dominicano.
In una sua intervista pubblicata oggi sul giornale El Día, il connazionale racconta che i primi quattro anni di soggiorno nel paese li trascorse a Cotui nei pressi della miniera di Pueblo Viejo. “Mi è successo come a Paperon dei Paperoni che dormiva sulle monete d’oro.”
Renzo Seravalle ricorda che al tempo del suo arrivo, la città aveva soltanto 300.000 abitanti, la maggior parte dei quali risiedeva nel centro storico o “Ciudad Colonial”. I mezzi di trasporto pubblici arrivavano solo fino alla via Pasteur nel quartiere Gazcue. C’erano pochissime case.
“Per me era tutto nuovo, l’ambiente, la frutta, si trattava di una giovane avventura”. L’Italia non gli mancò mai “perché qui si viveva come in una grande famiglia e la vita sociale si svolgeva in “El Conde”, nel “Parque Independencia” e nei viali Duarte e Mella, i centri commerciali dell’epoca.
Dopo essersi diplomato a La Vega, si laureò in ingegneria, dopodiché si recò in Italia per specializzarsi.
I suoi genitori ritornarono in Italia. Lui rimase nel paese e si sposò con una dominicana. Si associò con altri due ingegneri insieme ai quali lavorò nel settore delle costruzioni fino a quando di recente la società fu sciolta. Continua però a esercitare la sua attività come consulente del Vivas Resort.
Una delle caratteristiche del dominicano che maggiormente ha sempre apprezzato e alla quale attribuisce il successo del turismo è l’ottimo trattamento riservato ai visitanti, soprattutto se di provenienza estera.
Al tempo del suo arrivo nel paese quasi 70 anni fa “essere straniero era una professione”. Renzo Seravalle afferma di non aver mai subito discriminazioni.
“Il dominicano è gentile. Altrove la gente è indifferente, il cameriere ti serve perché deve. Qui ti cercano subito l’accendino… Il trattamento è superiore a quello di altri posti”. Per questo motivo il connazionale ingegnere si è sentito subito parte di questa nazione.
Ricordiamo che la Casa de Italia è uno dei punti di riferimento più importanti della comunità italiana residente. Si trova nella via Hostos 348 in un’antica casa del centro storico che fu la residenza del primo presidente della Repubblica Dominicana, il generale Pedro Santana Familia.
La Casa de Italia è un ente culturale e senza scopo di lucro fondato il 16 dicembre del 1988 a seguito dell’assegnazione del menzionato immobile all’ambasciata d’Italia da parte del presidente Joaquin Balaguer.