Renzo Seravalle
giunse nella Repubblica Dominicana nel 1951, aveva 16 anni, proveniente da Grossetto,
la sua città natale.
Suo padre si
trovava nel paese dal 1949. Era geologo. Insieme ad altri colleghi era stato
contrattato per indagare sulla possibilità di sfruttare i giacimenti d’oro nel
territorio dominicano.
In una sua
intervista pubblicata oggi sul giornale El Día, il connazionale racconta che i primi
quattro anni di soggiorno nel paese li trascorse a Cotui nei pressi della
miniera di Pueblo Viejo. “Mi è successo come a Paperon dei Paperoni che dormiva
sulle monete d’oro.”
Renzo Seravalle
ricorda che al tempo del suo arrivo, la città aveva soltanto 300.000 abitanti,
la maggior parte dei quali risiedeva nel centro storico o “Ciudad Colonial”. I
mezzi di trasporto pubblici arrivavano solo fino alla via Pasteur nel quartiere
Gazcue. C’erano pochissime case.
“Per me era tutto
nuovo, l’ambiente, la frutta, si trattava di una giovane avventura”. L’Italia
non gli mancò mai “perché qui si viveva come in una grande famiglia e la vita
sociale si svolgeva in “El Conde”, nel “Parque Independencia” e nei viali
Duarte e Mella, i centri commerciali dell’epoca.
Dopo essersi
diplomato a La Vega, si laureò in ingegneria, dopodiché si recò in Italia per
specializzarsi.
I suoi genitori
ritornarono in Italia. Lui rimase nel paese e si sposò con una dominicana. Si
associò con altri due ingegneri insieme ai quali lavorò nel settore delle
costruzioni fino a quando di recente la società fu sciolta. Continua però a
esercitare la sua attività come consulente del Vivas Resort.
Una delle
caratteristiche del dominicano che maggiormente ha sempre apprezzato e alla
quale attribuisce il successo del turismo è l’ottimo trattamento riservato ai
visitanti, soprattutto se di provenienza estera.
Al tempo del suo
arrivo nel paese quasi 70 anni fa “essere straniero era una professione”. Renzo
Seravalle afferma di non aver mai subito discriminazioni.
“Il dominicano è
gentile. Altrove la gente è indifferente, il cameriere ti serve perché deve.
Qui ti cercano subito l’accendino… Il trattamento è superiore a quello di altri
posti”. Per questo motivo il connazionale ingegnere si è sentito subito parte
di questa nazione.
Ricordiamo che la
Casa de Italia è uno dei punti di riferimento più importanti della comunità
italiana residente. Si trova nella via Hostos 348 in un’antica casa del centro
storico che fu la residenza del primo presidente della Repubblica Dominicana, il
generale Pedro Santana Familia.
La Casa de Italia è
un ente culturale e senza scopo di lucro fondato il 16 dicembre del 1988 a
seguito dell’assegnazione del menzionato immobile all’ambasciata d’Italia da
parte del presidente Joaquin Balaguer.