Cerca nel blog

sabato 13 luglio 2019

Gianni Vicini: genovese di nascita (1924), un uomo di grande intelligenza, il Mister X della caduta di Trujillo




I suoi genitori si trovavano in visita in Italia e così il nipote di Giovanni Battista Vicini nacque in patria. Italiano per nascita, niente oriundo allora. Morì soltanto quattro anni fa nel 2015 quindi. Aveva 91 anni. Riuscì ad assistere sicuramente incredulo alla chiusura della nostra ambasciata.

Attualmente a guidare gli interessi della famiglia è suo figlio quarantenne, Juan Bautista Vicini Lluberes.

A Gianni Vicini toccò gestire un periodo molto difficile, quello della tirannia di Rafael Leonidas Trujillo. Attraversò indenne tale periodo riuscendo a mantenere il potere economico della famiglia e a diversificarne fortemente le attività. Trujillo non gli fu amico, ma l'italiano Gianni era dotato di grande intelligenza e riuscì a cavarsela egregiamente. Il tiranno espropriò ai Vicini senza compensazione diversi terreni: i rioni dell'allora capitale, Ozama, Espaillat, Luperón e Gualey sono sorti su terreni di loro proprietà. A un certo punto nel 1960 Trujillo volle comprargli gli zuccherifici e lo invitò a fissare un prezzo. Infatti, la sua ambizione era appropriarsi di ogni attività produttiva del paese che era diventato la sua azienda personale. Astutamente Gianni Vicini non lo contraddisse in quarto sapeva a cosa sarebbe andato incontro: a una morte atroce e sicura. Acconsentì a vendere le sue proprietà e a fissare un prezzo come lo aveva invitato il tiranno, ma lo avvertì che avrebbe dovuto recarsi negli Stati Uniti a prendere i titoli di proprietà perché era là che li aveva depositati. Partì così verso gli Stati Uniti e vi rimase fino a quando il tiranno venne giustiziato nell'attentato del 30 maggio 1961.

Si sa ora che Gianni Vicini ebbe un ruolo molto attivo nella caduta di Trujillo. Si parlava di un certo Mister X che dietro le quinte e dagli Stati Uniti avrebbe contribuito a organizzare l'attentato, ma si seppe che questo Mister X era stato il nostro connazionale pochi anni prima della sua morte.

Si laureò in ingegneria nel Massachusetts ed ebbe un ruolo importante nella diversificazione dell'attività dell'azienda familiare che oggi riguarda non solo zuccherifici, ma l'acciaio (Metaldom), il turismo (hotel Don Juan di Boca Chica e Las Carabelas in El Morro di Montecristi), l'acqua purificata (Planeta Azul), i gelati (Bon), il latte (Rica), il settore bancario (Banco del Progreso), l'energia elettrica da gas naturale ed eolica con 900 MW (Ege Haina, QuisqueyaII, Los Cocos (eolica a Pedernales), AES Los Minas (gas naturale), Itabo I y II (carbone) e Punta Catalina, con investimenti di 300 milioni di dollari; Listín Diario (maggiore azionista), Radio Listín e Radio Cristal.

Gianni è stato un personaggio discreto, che ha sempre optato per un profilo basso, volendo quasi passare inosservato senza riuscirci. Questa è un po' la caratteristica della famiglia Vicini. Fino a poco prima della morte a 91 anni, ebbe saldamente in mano la gestione delle sue aziende. Non esiste un gruppo di imprese tanto diversificato quanto quello della famiglia Vicini in tutta la regione caraibica.

Va ricordata anche la franchigia ricevuta per lo sfruttamento del porto per navi da crociera Sansouci, un progetto che cambierà il volto del turismo nella città di Santo Domingo sia da una parte che dall'altra del fiume Ozama.