La nuova gestione
della Farnesina dati concreti alla mano non può ritenersi positiva. Lo
sostengono anche i parlamentari del PD eletti all’estero. “Da che pulpito!”,
dirà qualcuno.
Invece obiettivamente
l’ultima gestione del MAECI aveva introdotto delle misure importanti e questo
va riconosciuto a loro merito, anche se i subentranti con il nuovo governo le
rivendicano abusivamente come proprie secondo una strategia della fake news e
del fumo negli occhi agli elettori che contraddistingue soprattutto il MAIE
(Movimento Associativo Italiani Residenti Estero). Lo si evince da quanto
sostenuto dai menzionati parlamentari.
Del resto abbiamo
visto come è stata celebrata pomposamente l’apertura della nuova sede dell’ambasciata
di Santo Domingo, che in realtà è stata un semplice trasferimento dai vecchi
locali, già previsto e annunciato tra l’altro da Mario Giro, comportante un
incremento strabiliante della spesa complessiva della rappresentanza
diplomatica che fa sorridere o piangere se si pensa alla spending review e alle
conseguenze di questa sui connazionali della Repubblica Dominicana. Lo stesso
si è verificato con Panama, lo sostengono i menzionati parlamentari, che peraltro
non è mai stata chiusa e che è stata oggetto di trasferimento. Non
risponderebbe al vero nemmeno che il consolato di Recife fosse stato sottratto
alla chiusura grazie all’intervento della nuova gestione. Anche qui si cerca di
carpire meriti altrui, tanto la gente cosa vuoi che capisca…
Secondo i
parlamentari DEM eletti all’Estero “l’ultimo esempio” di disinformazione è stato
l’annuncio di “350 nuove assunzioni per la rete consolare: FALSO – affermano-
perché ad oggi, non ce n’è stata nemmeno una per il blocco fino a novembre e
nessuna diventerà operativa prima di due anni”.
Anche la riforma
del voto all’estero viene considerata in questa analisi una controriforma in
quanto prevede la prenotazione per poter votare, per cui si abbasserà
drasticamente la partecipazione, “mettendo a rischio la sopravvivenza della
circoscrizione Estero”.
All’elenco dei
“falsi” annunci del Maie, si aggiungono poi, una serie di “sviste”. Sono infatti
sfuggiti alcuni altri “risultati”: riduzione del numero degli eletti all’estero
da 18 a 12; l’ esclusione dei cittadini all’estero dal reddito e dalla pensione
di cittadinanza, oltre che da “quota 100”; il raddoppio dei tempi ufficiali di
esame (da 24 a 48 mesi) delle pratiche di cittadinanza; le modifiche al Codice della
strada in materia di targhe estere con grave danno per i familiari degli
iscritti all’Aire, per i frontalieri e per gli stagionali; il freno alla
richiesta di cittadinanza per matrimonio con l’introduzione dell’attestazione
di conoscenza linguistica a livello B1, difficile e costosa.
I tempi cambiano e
le vecchie strategie del fumo negli occhi e delle fake news hanno, come si dice
che abbiano le bugie, le gambe corte. Tutti i nodi vengono al pettine, almeno
quando l’elettorato conosce la lingua, vale a dire l’italiano, il che non è del
tutto scontato. Forse per questo che il millantato credito e le fake news per
alcuni continuano ad essere degli strumenti di promozione politica validi?