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martedì 6 agosto 2019

Nuova gestione della Farnesina, fake news, appropriazione di meriti altrui e provvedimenti negativi per gli italiani all’estero



La nuova gestione della Farnesina dati concreti alla mano non può ritenersi positiva. Lo sostengono anche i parlamentari del PD eletti all’estero. “Da che pulpito!”, dirà qualcuno.
Invece obiettivamente l’ultima gestione del MAECI aveva introdotto delle misure importanti e questo va riconosciuto a loro merito, anche se i subentranti con il nuovo governo le rivendicano abusivamente come proprie secondo una strategia della fake news e del fumo negli occhi agli elettori che contraddistingue soprattutto il MAIE (Movimento Associativo Italiani Residenti Estero). Lo si evince da quanto sostenuto dai menzionati parlamentari.
Del resto abbiamo visto come è stata celebrata pomposamente l’apertura della nuova sede dell’ambasciata di Santo Domingo, che in realtà è stata un semplice trasferimento dai vecchi locali, già previsto e annunciato tra l’altro da Mario Giro, comportante un incremento strabiliante della spesa complessiva della rappresentanza diplomatica che fa sorridere o piangere se si pensa alla spending review e alle conseguenze di questa sui connazionali della Repubblica Dominicana. Lo stesso si è verificato con Panama, lo sostengono i menzionati parlamentari, che peraltro non è mai stata chiusa e che è stata oggetto di trasferimento. Non risponderebbe al vero nemmeno che il consolato di Recife fosse stato sottratto alla chiusura grazie all’intervento della nuova gestione. Anche qui si cerca di carpire meriti altrui, tanto la gente cosa vuoi che capisca…
Secondo i parlamentari DEM eletti all’Estero “l’ultimo esempio” di disinformazione è stato l’annuncio di “350 nuove assunzioni per la rete consolare: FALSO – affermano- perché ad oggi, non ce n’è stata nemmeno una per il blocco fino a novembre e nessuna diventerà operativa prima di due anni”.
Anche la riforma del voto all’estero viene considerata in questa analisi una controriforma in quanto prevede la prenotazione per poter votare, per cui si abbasserà drasticamente la partecipazione, “mettendo a rischio la sopravvivenza della circoscrizione Estero”.
All’elenco dei “falsi” annunci del Maie, si aggiungono poi, una serie di “sviste”. Sono infatti sfuggiti alcuni altri “risultati”: riduzione del numero degli eletti all’estero da 18 a 12; l’ esclusione dei cittadini all’estero dal reddito e dalla pensione di cittadinanza, oltre che da “quota 100”; il raddoppio dei tempi ufficiali di esame (da 24 a 48 mesi) delle pratiche di cittadinanza; le modifiche al Codice della strada in materia di targhe estere con grave danno per i familiari degli iscritti all’Aire, per i frontalieri e per gli stagionali; il freno alla richiesta di cittadinanza per matrimonio con l’introduzione dell’attestazione di conoscenza linguistica a livello B1, difficile e costosa.
I tempi cambiano e le vecchie strategie del fumo negli occhi e delle fake news hanno, come si dice che abbiano le bugie, le gambe corte. Tutti i nodi vengono al pettine, almeno quando l’elettorato conosce la lingua, vale a dire l’italiano, il che non è del tutto scontato. Forse per questo che il millantato credito e le fake news per alcuni continuano ad essere degli strumenti di promozione politica validi?