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domenica 11 agosto 2019

Antonio Carbone: l'investitore italo-canadese vittima della più grande rapina e truffa della storia dominicana teme per la sua vita





L’italo-canadese Antonio Carbone e la più grande rapina e truffa della storia dominicana. Lo vogliono trasferire abusivamente a San Pedro di Macoris probabilmente per agevolare la sua scomparsa (per morte) dalla scena.
L'avvocato dell'imprenditore italo-canadese Antonio Carbone, Sonia Marlene Guerrero, ha denunciato il tentativo di trasferimento (tentativo di rapimento con armi lunghe da parte di 4 membri dell'unità di trasferimento ad alto rischio UTAR) totalmente furtivo e illegale, (violando l'articolo 40 numero 12 della Costituzione della Repubblica) del suo cliente Carbone, pur sussistendo un ordine di restrizione di trasferimento emesso dal presidente della Quarta Corte Collegiata del Distretto Nazionale.
Questo tentativo di rapimento allo scopo di spostare l'investitore straniero Antonio Carbone nella prigione di San Pedro de Macorís sarebbe stato realizzato a seguito di un corrispondente ordine dell'ufficiale di trasferimento del Nuovo Palazzo di Giustizia, Argentina Contreras, in piena sfida e violazione di una precisa disposizione del tribunale.
La Quarta Corte Collegiale del DN ha fissato per il prossimo 19 agosto l'udienza di processo relativa all’italo-canadese Antonio Carbone.
Il suo difensore Marlene Guerrero, ha reso noto inoltre che nelle prossime ore verrà presentato un reclamo formale perché si indaghi attraverso la signora Argentina Contreras su chi c’è dietro questo trasferimento. Si pensa che esista un complotto contro l’italo-canadese e una manipolazione dell’amministrazione della giustizia da parte di funzionari governativi.
Il processo di appello relativo al connazionale Antonio Carbone, che investì nella Repubblica Dominicana oltre 100 milioni di dollari, che li perse tutti e che per giunta finì in galera con una condanna di 20 anni per un presunto tentato omicidio, sta decisamente volgendo a suo favore. A questo punto ai denuncianti arricchiti, fautori dell’esproprio truffaldino e promotori del processo penale dell’italo-canadese non resta altro che una misura estrema. Infatti, la sua morte sarebbe una soluzione ideale per evitare ulteriori complicazioni. Il trasferimento a San Pedro de Macoris in questo senso agevolerebbe molto le cose.
Si ricorda che il Carbone ha chiesto formalmente al presidente Danilo Medina Sánchez di avviare un'indagine esaustiva sulla più grande rapina e truffa nella storia del paese. Ha chiesto inoltre a Medina di ordinare al presidente della Corte suprema di giustizia, Luis Henry Molina Peña, al procuratore generale della Repubblica, Jean Alain Rodríguez Sánchez, e infine al direttore della DNI, Sigfrido Pared Pérez, un'indagine esauriente nel rispetto della legislazione penale su tutti coloro che hanno partecipato al suo rapimento il 25 gennaio 2015.
Condannato a 20 anni l'investitore italo-canadese Antonio Carbone. Ha acquistato 12 casinò in RD. Altra storia di ordinaria ingiustizia.

Un altro rinvio del processo di appello dell’investitore italo-canadese Antonio Carbone condannato a 20 anni per tentato omicidio