Ormai non ci sono più dubbi. La ricostruzione dei
retroscena dell’attentato a David Ortiz è stata resa nota ieri in una
conferenza stampa direttamente dal procuratore della repubblica Jean Alain Rodríguez.
Questa versione dei fatti è definitiva e non più soggetta a modifiche. Crederci
però è un altro paio di maniche… Jean Alain Rodriguez è legato alla nostra
comunità se non altro perché ha fatto parte della Camera di Commercio Dominico-Italiana
per diverso tempo, ha trascorso diversi anni in Italia dove ha studiato e parla
anche italiano.
Non per questo però l’abbiamo visto intervenire in
qualche modo su scandalose sentenze penali che hanno coinvolto alcuni nostri
connazionali.
Secondo questa ricostruzione definitiva del procuratore
della repubblica:
il committente è un narcotrafficante dominicano legato a
un cartello messicano ed è attualmente latitante in quanto ricercato dalle
autorità statunitensi;
il movente: un regolamento di conti nei confronti di chi
lo avrebbe tradito nel 2011 quando è stato arrestato dalle autorità dominicane
per possesso di droga a scopo di spaccio;
il bersaglio: un cugino del committente, il presunto
delatore, che si trovava seduto accanto all’ex star del baseball nel locale
notturno;
le persone coinvolte: circa una quindicina, undici tratte
in arresto, due reclusi nel carcere di Azua e alcuni ancora latitanti;
l’ingaggio del killer, dei pedinatori, degli informatori
ecc. sarebbe avvenuto con telefonate a due reclusi del carcere di Azua;
nel locale notturno era presente uno dei complici, un
amico del mandante, che avrebbe fotografato la vera vittima predestinata, il
cugino del committente, che era vestito con una maglietta nera e indossava
pantaloni bianchi;
David Ortiz indossava invece una camicia bianca, un omone di colore conosciuto da tutti in
quanto un idolo dello sport internazionale;
nonostante tutto il killer ha sbagliato il bersaglio;
Per tutto questo complesso svolgimento dell’omicidio su
commissione mancato erano stati previsti 400.000 pesos da suddividere tra i
partecipanti. Nono è stato pagato alcunché. Tutta questa gente sarebbe stata
disposta quindi a rischiare una condanna penale sulla base della parola di un
recluso di Azua;
fra le persone sedute al tavolo di David Ortiz c’era il
presunto bersaglio, una persona legata al mondo della droga.
Certo che la versione dei fatti o meglio il racconto
diffuso dal procuratore della repubblica è molto interessante. L’importante
però è che sia definitvo…