Cerca nel blog

venerdì 21 giugno 2019

Malasanità a Santo Domingo. Nemmeno la Plaza de la Salud si salva




Questo è una lettera pubblicata del nostro connazionale Sergio Boschetti e riguarda un'altra vicenda di malasanità, questa volta non si tratta di un ospedale qualunque ma della Plaza de la Salud del Distretto Nazionale. In definitiva si deve dedurre che chi non è assicurato nella Rep. Dominicana è in una situazione molto precaria perché di fatto non viene assistito. Chi invece è assicurato può essere oggetto di cure non necessarie volte ad aumentare gli onorari dello staff medico e può anche morire in corsia mentre l'amministrazione ospedaliera verifica se l'assicurazione è disposta a coprire la spesa. In definitiva c'è da scegliere tra la padella e la brace!

Silvio Boschetti:
"Vorrei informare cosa è successo ad una carissima amica che aveva il Ristorante “El Pirata” a Las Galeras di Samana. Una settimana fa va a fare una visita da un super cardiologo a Plaza de la Salud a Santo Domingo. Gli fanno un esame con il contrasto e scoprono che ha una vena leggermente otturata. Decidono di mettere uno stand. Tutto bene per un giorno ma poi non sta bene. Decidono di inserire un altro stand nello stand. Sembra tutto a posto ma il giorno seguente non sta bene. Trovano acqua ai polmoni e gli mettono un catetere. Sta bene per un paio di giorni, tolgono il catetere e la informano che il giorno dopo può andare a casa. E’ sabato mattina e la dottoressa di turno gli fa un ultimo esame e vede che i valori della transaminasi sono leggermente bassi e decide di fare una trasfusione di sangue. Inizia a non star bene durante la trasfusione ma poco importa. Inizia ad avere problemi respiratori e sempre in sala di rianimazione non si accorgono che aveva ancora acqua nei polmoni. Il sabato e la domenica i medici sono al mare. Conclusione... muore asfissiata!! La famiglia vuole un medico legale ma viene informata dai legali che nessuno in Repubblica Dominicana ha mai vinto contro un ospedale e che quindi è meglio lasciare stare. L’ospedale informa che per la cremazione occorre fare l’autopsia aprendola a metà, togliendo tutti gli organi che fanno a pezzetti per poi rimetterli dentro. Un terrorismo psicologico che la famiglia non ha voluto eseguire e quindi funerale classico. In compenso, devono pagare 147 mila pesos per il secondo stand che l’assicurazione non paga!

Entri per una visita ed esci steso in una bara con il conto da pagare.... che tristezza! Il diritto umano qui non esiste!"