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mercoledì 19 giugno 2019

Morti di turisti: l’erba del vicino non è sempre più verde!




E non si può nemmeno parlare di mal comune mezzo gaudio in fatto di decessi misteriosi o meno di turisti. Dove si muovono milioni di persone si verificano vicende statisticamente possibili e comunque probabili talvolta senza una spiegazione plausibile. A titolo di esempio ricordiamo che con la prova del DNA si stabilisce la paternità con una probabilità del 99,99%. Ci sono in giro quindi persone che tranquillamente ritengono di essere genitori senza esserlo. Ad esempio su 2 milioni di uomini che fanno il test 200 potrebbero non essere i genitori. Una sicurezza del 99.99% tranquillizza chiunque eppure concretamente se su due milioni di turisti americani ci fossero 200 morti misteriose in un anno nei resort dominicani, scoppierebbe il finemondo. Con l’aiuto dei media ne bastano invece 4 o 5 per avere lo stesso effetto.

Una copertura mediatica c’è sempre stata. Certi omicidi di stranieri non venivano nemmeno pubblicati sui giornali e lo stesso succedeva con le morti improvvise nei resort. Da un po’ di tempo in qua la risonanza di qualunque decesso di turista è al massimo livello: l’iniziativa parte dagli Stati Uniti e si diffonde a livello mondiale. Dobbiamo attenderci per forza di cose quest’anno un calo delle cifre del turismo dominicano.

Ma guardiamo invece cosa succede nel Messico:

L’anno scorso nel Messico c’è stato un afflusso turistico record che ha raggiunto i 39 milioni. Ciononostante nei sei anni di presidenza del presidente Enrique Peña Nieto sono stati uccisi 1.038 turisti.

Gli omicidi più recenti sono stati quelli dei ciclisti Krystof Chmielewski e Holger Hagenbush, uno polacco e l’altro tedesco, i cui corpi sono stati rinvenuti in un dirupo vicino a Palenque nel Chiapas il mese scorso. La notizia è giunta quando ancora attirava l’attenzione dei media europei la scomparsa di tre italiani a Jalisco lo scorso gennaio, che si dice che siano stati venduti dalla polizia locale a un gruppo criminale per 43 euro.

Il bello, si fa per dire, del Messico è che non ci sono morti misteriose ovvero se ci sono queste non vengono segnalate.

Negli Stati Uniti l’abuso legale per ottenere risarcimenti non colpisce soltanto il settore alberghiero o gastronomico ma praticamente ogni ambito della vita di ogni giorno. C’è chi va dal barbiere e alla fine contesta tutto e minaccia una querela perché non è soddisfatto con il taglio per cui se ne va via regolarmente senza pagare. Paese che vai, usanza che trovi. Figuriamoci se un parente muore in un resort magari di infarto! Addirittura c’è, come abbiamo visto, chi si fa bastonare a sangue per poi chiedere 2,2 milioni di dollari di indennizzo o chi sostiene di aver respirato una sostanza dannosa durante una notte e chiede 1 milione.

Se i media vogliono lanciare un attacco all’industria turistica di un paese lo possono sempre fare e i danni potrebbero essere ingenti per questa.

Siccome l’attacco parte dagli Stati Uniti si può ritenere che ci siano motivi politici alla base di tutto. Oppure credeva Danilo Medina che quando Trump diceva che non era contento del novello idillio affaristico tra RD e Cina non sarebbe passato dalle parole ai fatti?

Non per niente l’ambasciatore cinese si è lamentato delle lungaggini dei visti rilasciati dai consolati dominicani in Cina che ostacolano l’afflusso di turisti cinesi…