Un'interessante
analisi del nostro connazionale Antonio Bagnara (Larry Green)
Il rovescio della
medaglia di permettere alle multinazionali di diffondersi nel paese
Punta Cana
costruita con capitali stranieri, gestita da stranieri: tutti i soldi rimangono
di fatto all’estero.
Lo stesso per le
zone franche. Paghe da fame agli operai. E allo stato dominicano rimangono i
costi dello stato sociale.
Per attirare
investitori stranieri è stato svenduto il paese.
Punta Cana, la zona
franca e barrick gold sfruttano la Repubblica Dominicana prosciugando le sue
risorse umane, ambientali e minerali.
Gli operai della
zona franca vengono pagati 8.400 pesos per 168 ore mese = 50 pesos ora, hanno
l’assicurazione sanitaria basica, vengono fatti lavorare in ambienti malsani
dove si ammalano e a parte il trasporto gratis, tutto il resto è a carico loro.
Lo stato doveva
esigere nelle zone franche ospedali gratis per gli operai, scuole e asili dove
lasciare i bambini e doposcuola, in cui farli giocare, inoltre mensa gratis per
chi lavora. Invece nulla. Semplicemente si tratta di un luogo di schiavitù
moderna.
Lo stato non ha
pensato al bene del popolo.
In compenso gli
stessi che sfruttano il popolo, inquinano anche il paese , scaricando tutto il
sudiciume nel mare e inquinando quella che è la prima risorsa dell’isola.
Qui si producono
profitti, ma la popolazione non ne beneficia, di conseguenza aumenta la
criminalità che distrugge la piccola impresa e arreca danni alle famiglie meno
abbienti.
Alla fine la
prosperità del PIL causa povertà all'intero paese.