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venerdì 28 giugno 2019

I fondi ai Comites sono stati fortemente ridotti e sono stati istituiti dei parametri preferenziali per la loro assegnazione



Con il governo del cambiamento i Comites sono stati penalizzati. L’on. PD Nicola Carè ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta in cui ha richiesto la “reintegrazione delle risorse a disposizione dei Comites”.
La Farnesina ha sostenuto invece che non c’è stata alcuna riduzione, ma che la relativa voce di stanziamento pari a circa 1.267.000 di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019, fissata dalla gestione passata, è semplicemente rimasta invariata. In un tentativo di arrampicata sugli specchi che non è nuovo negli ultimi tempi nelle risposte della Farnesina, si è accennato soltanto al fatto che per il 2018 era stata disposta con un emendamento parlamentare l’attribuzione di un ulteriore milioni di euro, per cui per tale anno lo stanziamento totale a favore dei Comites è stato di 2.227.000 circa. Ben un milione in più, quasi il doppio!
La nuova gestione della Farnesina ha lasciato invece per il 2019 le cose come stavano: non ha confermato quindi l’aumento dell’anno precedente il che vuol dire in parole povere che lo ha ridotto di un milione e cioè di circa il 50%.
Ma la penalizzazione non finisce lì. Ora è stato stabilito un accantonamento del 14% da distribuire ai comites “per i quali l’assegnazione risulti insufficiente a coprire le spese di gestione” e una percentuale del 6% per un accantonamento “per finanziare progetti integrativi o esigenze sopravvenute”. In tutto un 20% di accantonamenti pari al 16% in più di quanto previsto dalla precedente gestione che riduce di fatto l’entità totale dello stanziamento. A questa novità si aggiungono dei parametri che assottigliano ancora la quota da destinarsi per composizione al 25% dello stanziamento totale, ridotto dagli accantonamenti menzionati. Il resto delle risorse verranno attribuite per il 35% “alla consistenza numerica della comunità italiana di riferimento”, per il 10% “a seconda dell’estensione territoriale dell’area di competenza del comitato”, per un altro 10% “alla realtà socio-economica del paese in cui opera il comitato”.
Un bel colpo di scure!