Nella Repubblica
Dominicana ci sono 650.000 dipendenti pubblici senza contare quelli alle
dipendenze dei comuni e di anti enti decentralizzati
Participación
Ciudadana ha affermato ieri che il “clientelismo viscerale” dilagante nel paese
ha raddoppiato l’organico pubblico che supera attualmente la cifra di 650.000
dipendenti.
Nel 2012 erano in
forza alle dipendenze del governo centrale, escluso il personale delle
amministrazioni comunali e di altri enti decentralizzati, 336.000 dipendenti;
nel 2014 sono diventati 441.000; nel 2016, 550.000 e attualmente superano la
cifra di 650.000 con un raddoppio avvenuto soltanto in sette anni.
Secondo
Participación ciudadana si è di fronte a un “macro stato” con un impiegato
pubblico ogni 13 abitanti e ogni otto elettori. “Si tratta di una struttura
grande, inefficiente e costosa, piena di enti duplicati, che non mira a un
ridimensionamento, alla ricerca di una maggiore produttività, ma a un ampliamento
per motivi elettorali e di clientelismo.”
Aveva ragione la
sorella dell’attuale presidente quando arringava i dipendenti pubblici
sostenendo che la rielezione vale per tutti, non solo per il presidente perché
solo così avrebbero potuto mantenere i loro posti di lavoro.
Di fatto se non ci
sarà la rielezione, l’anno prossimo tutta quella gente sarà licenziata e
sostituita da persone vicine al nuovo capo di stato. Si parla di effetto
bulldozer. Esiste da sempre e sarà difficile che in futuro arrivi quel giorno
in cui gli impiegati pubblici conservino il loro posto dopo un cambiamento di
governo.