Ricardo Merlo si aggrappa all’apertura di un consolato onorario per
rilanciarsi. Ormai alla frutta, il MAIE si ritrova davanti a elezioni imminenti
con una panoramica desolante.
L’espansione MAIE mondiale ha fatto un tonfo. Nella Circoscrizione America
Settentrionale e Centrale è tutto da rifare dopo la defezione di importanti
candidati e coordinatori.
In Argentina la popolarità è in calo da anni. Tra il 2013 e il 2018 alle
elezioni camerali i voti sono diminuiti da 148.000 a 107.000 nella
circoscrizione America Meridionale. Un crollo del 24%. Le alleanze parallele
con la politica argentina sono fallite con la sconfitta di Macri alle elezioni
di dicembre. Non c’è trippa per gatti da quelle parti. I quadri devono
guardarsi in giro. C’è la Lega che incalza e quando ci saranno le elezioni sarà
un punto di riferimento in grado di sviluppare una politica vera nei paesi con
il maggior numero di oriundi italiani.
Le prospettive del MAIE sono scarne, non illudono più. Difficilmente il
partitino di Buenos Aires piazzerà ancora un parlamentare a Roma. Gli elettori
si riverseranno compatti sui partiti “italiani” che offrono soluzioni concrete
al di là del mercanteggio mediocre di chi pensa solo pro domo sua.
Nel 2018 il MAIE si è salvato in corner grazie alla defezione di Adriano Cario
dall’USEI e alla fame di consensi della coalizione di governo giallo-verde
prima e giallo-rossa dopo, un successo puntellato da presunti brogli. E’ così
che Merlo ha ottenuto la carica di sottosegretario.
Ormai però hanno tutti mangiato la foglia. Con ogni probabilità il MAIE
perderà quindi ancora qualche parlamentare per strada e a Roma non conterà più
nulla.
E allora si punta sullo strombazzamento di meriti che tali non sono e che
soprattutto non sono propri.
Il consolato di San Gallo con 60.000 iscritti AIRE è stato chiuso nel 2014.
Ora viene aperto un consolato onorario. Non è lo stesso e non c’è alcun motivo
di gioia.
Ma il portavoce di Merlo, Ricky Filosa, pompa la vicenda e annuncia la
riapertura di un consolato importante con titoli cubitali sul suo giornale,
omettendo di mettere in evidenza che si tratta di un semplice consolato
onorario e di segnalare la chiusura contemporanea con decreto di 27 sedi
onorarie di cui 6 in Brasile.
Comunque le bugie, anche se a fini elettorali, hanno le gambe corte e davanti
al MAIE dopo i sette anni delle vacche grasse si profilano moltissimi anni di
vacche magre…