“El mal comido no piensa” (chi mangia male non pensa), uno
dei tanti proverbi dominicani, testimonianza di una filosofia relativamente
antica.
La prima volta che l'ho sentito ne ho colto subito il
significato. Infatti, concordava pienamente con la mia esperienza personale.
Quando ero uno studente e consumavo i miei pasti alla mensa
universitaria, mi successe più di qualche volta che a un certo punto non
riuscivo più a capire niente di quanto leggevo. Non potevo quindi preparare i
miei esami. Mi prendevo allora una decina di giorni di vacanza e mi recavo dai
miei genitori che abitavano a 700 chilometri. Bastavano quei pochi giorni di
abbondanti e variegati pasti per restituirmi tutta l'energia mentale e al
ritorno affrontavo un esame dietro l'altro con sicurezza.
Per questo motivo, quando qualcuno mi dice che manderà suo
figlio a studiare in un’ottima e lontana università, la mia domanda è sempre la
stessa: Dove mangerà?
Il cervello umano ha bisogno di essere nutrito bene,
altrimenti a un certo punto si logora e non solo le capacità intellettuali
diminuiscono fortemente, ma si diventa anche facile preda dei numerosi
predatori della giungla umana in cui viviamo, che è piena di pericolose
trappole.
La morale di questo discorso vale ovviamente per tutti,
meno bene si mangia e più facilmente si incorre in errori che possono costare
talvolta anche molto cari. Non bisognerebbe mai trascurare il consumo di frutta
e verdura perché consentono l’integrazione di nutrienti che sono fondamentali
per la funzione cerebrale.