Nel febbraio del
2020, l’allora Sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo sosteneva entusiasta:
“Questo ospedale è tra le cose più importanti che il governo ha fatto per gli
italiani all'estero”. Come al solito il politico italo-argentino, presidente
del MAIE coglieva la palla al balzo per una sua promozione elettorale. Peccato
che a gestire l'iniziativa dell'”Hospital” ci siano stati alcuni membri del suo
partito, in particolare Ugo Di Martino e suo figlio Vincenzo. Ugo Di Martino
era al tempo vice coordinatore del MAIE in Venezuela. Il giornale
Italiachiamaitalia del dirigente MAIE Ricky Filosa festeggiava al tempo a
tambur battente l'iniziativa. Ora però tace…
Questi sono i
titoli di alcuni giornali pubblicati recentemente sul tema dell'Hospital: “La
struttura fantasma e la saga dei Di Martino. I soldi dell'ospedale italiano
finiti in cene a Maracaibo. Il trucco alla venezuelana: una fondazione
raccoglie finanziamenti, poi modifica gli statuti e l'ambasciata la rinnega.
Infatti, l'ambasciatore italiano del Venezuela nel mese scorso ha congelato il
conto bancario della fondazione con 80.000 dollari raccolti. Ha voluto sventare
così ulteriori illeciti e tutelare la comunità italiana.
Un’iniziativa nata
male perché guidata da politicanti senza etica come spesso accade con i
politici italiani e il MAIE non potrebbe essere un'eccezione anche se si
presenta come unico partito non romano che fa, quindi, gli interessi degli
italiani che si trovano all'estero. C'è, però, una particolarità che lo
distingue: al suo interno in Sudamerica i suoi leader non parlano italiano o lo
parlano in modo molto stentato.