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lunedì 30 luglio 2018

Un altro rinvio del processo di appello dell’investitore italo-canadese Antonio Carbone condannato a 20 anni per tentato omicidio



La sezione 3 della Corte di Appello di Santo Domingo ha destituito dal ruolo di difensore l’avvocato del connazionale in quanto sempre assente alle udienze. Secondo i magistrati i rinvii sono costosi per lo Stato e questo processo è anche l’unico che si svolge in un’intera giornata.
Un’udienza può essere rinviata per moltissimi motivi e di regola il rinvio avviene spesso.
È difficile però che non sia presente l’avvocato difensore, del resto anche in caso di rinvio gli spetta il compenso.
Ad esempio nel processo di Wagner Vulso a La Romana ci sono state tantissime udienze rinviate o per una cosa o per l’altra. Invece di arrivare a sentenza in tre mesi ci sono voluti tre anni. E il processo di appello è già iniziato con un rinvio.
Per quel che riguarda Antonio Carbone bisogna dire che alla base di tutto c’è un investimento da capogiro. Insieme a suo fratello Francesco nel 2011 ha introdotto legalmente nel paese circa 100  milioni di dollari che ha investito nel settore dei casinò e dei giochi d’azzardo in generale.
Entrambi i fratelli operando con l’impresa Dream del consorzio giochi più grande nella storia della Repubblica Dominicana sono diventati vittime di una cospirazione per appropriarsi abusivamente della loro società, la Dream Corporation.
Un socio di minoranza è riuscito a far occupare gli uffici di Dream a Santo Domingo con 20 uomini armati e ha preso possesso illegalmente degli uffici di Dream Sports e Dream Casinos.
I fratelli a seguito di questo colpo di mano pseudogiudiziario si sono impigliati in una matassa di processi civili lenti e macchinosi, tutti vinti sia ben chiaro ma senza risultati concreti.
È emerso così in via definitiva che i fratelli Carbone erano i proprietari dell’85% delle azioni della Dream Corporation.
Ma dal campo civile gli usurpatori sono passati al campo penale. Antonio Carbone è stato arrestato per il tentato omicidio di un gerente della società, uomo di fiducia del socio di minoranza che si era impossessato della Dream.
“Si cerca di impugnare la sentenza di condanna a venti anni di reclusione per un incidente confuso nel quale Antonio Carbone è stato coinvolto dal sig. Fernando Baez Gerrero, uno dei gerenti dei casinò Dreams che tra l’altro oggi, tre anni e mezzo dopo, risulta essere uno degli azionisti di maggioranza dei casinò. Una situazione abbastanza strana.” Lo sostiene l’avvocato attualmente in carica dell’italo-canadese.
La strategia della parte civile costituitasi nel processo di appello è quella di rimandare il più possibile la data della sentenza. Alla prima udienza del febbraio scorso è stato ricusato il giudice in quanto la parte civile ha sostenuto che un fratello del magistrato era stato alle dipendenze del Carbone.
Tentata in vano questa via si sono verificate le assenze dell’avvocato difensore sicuramente non nell’interesse suo, in quanto non ha diritto a compenso, o del suo cliente Antonio Carbone che continua ad essere rinchiuso in carcere.
Così come stanno le cose è molto probabile che la sentenza di secondo grado stabilisca l’assoluzione dell’italo-canadese.
Intanto però più tempo l’investitore trascorre in galera, più profitti si riesce a ricavare dal colosso del gioco d’azzardo di cui con espedienti vari un gruppo di persone è riuscito a impossessarsi.