L'investitore
italiano incarcerato e condannato a 20 anni per un tentato omicidio tirato per
i capelli ci rimette i 100 milioni di dollari investiti. Viene da dire ai
potenziali investitori parafrasando Dante: "Lasciate ogni speranza voi che
entrate".
L'imprenditore
italo-canadese, Antonio Carbone arrivato in Repubblica Dominicana nel gennaio
2011 come investitore ha iniziato a visitare i casinò che erano in vendita in
tutto il paese.
Il 27 aprile 2011 è stata
costituita la società Dream Corporation con tre azionisti, Antonio Carbone
(42,5%), Francesco Carbone (42,5%) e Andrew Michael Pajak (15%). Nel maggio 2011,
la Dream Corporation ha costituito una società denominata Dream Casinos SRL,
acquistando un totale di dodici casinò entro il termine di un anno.
Nel marzo 2012, è stata
costituita anche la Dream Sports DCC, SRL e sono stati acquistati 200 banchi
sportivi. e 1.000 banchi di lotteria, creando oltre 3.500 posti di lavoro.
Tra maggio 2011 e dicembre
2012, la Dream ha investito più di 100 milioni di dollari nella Repubblica
Dominicana, inviati tramite trasferimenti della Royal Bank of Canada.
Dal maggio 2011, i suoi
principali azionisti, Antonio e Francesco Carbone, operando con l'impresa Dream
con l'assistenza di 32 direttori, hanno convertito Dream nel consorzio giochi
più grande nella storia della Repubblica Dominicana.
Il 31 ottobre 2013, i
fratelli Carbone sono diventati vittime di una cospirazione per appropriarsi
abusivamente della Dream Corporation. Pavle Kolic con un mandato di
rappresentanza rilasciato dall'azionista di minoranza Andrew M. Pajak, ha
occupato gli uffici di Dream a Santo Domingo con 20 uomini armati e ha preso possesso
illegalmente degli uffici di Dream Sports e Dream Casinos.
Immediatamente dopo,
Antonio Carbone e suo fratello Francesco hanno avviato un'azione giudiziaria
per togliere Pavle Kolic dagli uffici; il ricorso è stato vinto il 3 dicembre
2013.
Purtroppo, i fratelli
Carbone hanno dovuto attendere quasi due mesi affinché la Procura della
Repubblica potesse autorizzare la forza pubblica per entrare negli uffici.
Il 31 gennaio 2014, Antonio
Carbone si è reso conto che era stato vittima di un furto miliardario. Entrando
negli uffici della Dream ha constatato che Andrew Pajak, Pavle Kolic, Eden Z.
Kremblewski e i suoi associati avevano rubato tutto all'interno dell'edificio,
compresi milioni in contanti, mobili, apparecchiature server, terminali di
lotteria e persino i servizi igienici.
Il 4 marzo 2014, i fratelli
Carbone, in seguito a questo incidente hanno avviato un'azione giudiziaria
contro Andrew Pajak, Pavle Kolic e altre cinque persone.
Dai tribunali canadesi sono
state fornite prove che Andrew Michael Pajak ha corrisposto ai suoi associati
Pavle Kolic e Brenda Kover USD$650.000 per occupare gli uffici di Dream il 31
ottobre 2013. Dal 2014, i fratelli Carbone hanno in corso battaglie legali a
non finire nei tribunali del Canada e della Repubblica Dominicana, al fine di
recuperare la Dream Corporation e i loro investimenti.
Il 30 maggio 2014, Antonio
Carbone ha ottenuto un'ordinanza giudiziaria civile nella Repubblica
Dominicana, dove un amministratore giudiziario è stato nominato per gestire la Dream
Casinos, e il 25 novembre 2014, un'altra ordinanza giudiziaria civile è stata
ottenuta, che confermava che i Carbone potevano riprendere possesso di Dream
Sports DCC, S.R.L., la società che gestiva i banchi sportivi e di lotteria.
In un periodo di un anno i
fratelli Carbone hanno ottenuto quattro ordinanze giudiziarie per recuperare la
Dream, una in Canada e tre nella Repubblica Dominicana.
Tutte queste ordinanze
giudiziarie confermano che Antonio e Francesco Carbone sono gli azionisti di
maggioranza di Dream Corporation con un 85% delle azioni. Come è stato
dimostrato, Antonio Carbone non è un uomo violento; è un uomo d'affari che si
attiene alla legge e che lotta per i suoi diritti presso i tribunali, non sulla
strada come un criminale.
Il 25 gennaio 2015, Antonio
Carbone è diventato l'ennesima vittima della corruzione nella Repubblica
Dominicana. È arrivato all'Aeroporto di Punta Cana, alle ore 19:00 e, superato
il check-in per il volo delle ore 21:00 a Toronto, in Canada, non immaginava
che circa alle 19:30 sarebbe stato arrestato, senza un ordine di cattura da un
ufficiale della polizia, e che questo sarebbe stato l'inizio di un complotto
per toglierlo di mezzo, al fine di appropriarsi dei suoi investimenti nella
Repubblica Dominicana.
L'ordine di cattura è stato
emesso alle ore 22:51: un arresto quindi illegale.
Fernando Báez, persona che
lavora per Andrew Pajak, ha sostenuto che i fratelli Carbone avevano incendiato
la propria autovettura in un tentativo di omicidio nei suoi confronti,
storia piena di contraddizioni e che in
nessun modo si ricollega ad Antonio o a Francesco Carbone. Tuttavia con l'aiuto
della Procura e del suo avvocato, Abel Rodríguez del Orbe, che ha in passato
già svolto la funzione di procuratore e che esercita non poca influenza sul
sistema giudiziario della Repubblica Dominicana, sono riusciti a mantenere
Antonio Carbone in carcere, interrompendo le sue udienze e revisioni e
ostacolando le possibilità di modifica della misura di reclusione.
Hanno ricusato i giudici e
le loro decisioni al fine di ritardare il processo, rendendo impossibile per
Antonio Carbone avere la revisione spettantegli di 3, 6 e 9 mesi e le sue udienze
sono state posticipate per oltre 17 volte, evidenziando un abuso di potere
totale.
Il principale PM incaricato
delle indagini di questo caso, Isidro Vázquez Peña, è stato accusato di
corruzione e attualmente è agli arresti domiciliari per altri casi, e l'altro
PM nel caso di Antonio Carbone è stato accusato pubblicamente e gli avvocati
stanno chiedendo alla Procura di avviare un'indagine, poiché ha partecipato in una
frode simile nella quale la vittima è stata un canadese.
L'accusa dei PM contro
Antonio Carbone è piena di menzogne e contraddizioni, e la maggioranza dei
testimoni presentati da Fernando Báez sono pagati e attualmente stanno
lavorando per lui.
Un uomo innocente è stato
accusato e incarcerato per un reato che non ha mai avuto luogo perché Fernando
Báez, manager della Dream Casinos s'è inventato un complotto per prendere il
controllo della compagnia e ha appiccato il fuoco alla sua Jaguar 1999, facendo
credere che i fratelli Carbone erano stati i responsabili. E invece i Carbone
non solo non avrebbero avuto motivo per farlo, ma non avevano né visto il Baez
né parlato con lui da oltre un anno.
Ora Fernando Báez è
diventato da manager di società a comproprietario delle aziende dei casinò di
cui è entrato in possesso dopo che Antonio Carbone è stato innocentemente
incarcerato per oltre un anno.
Fernando Báez era già
impiegato in Casinos Diamante da circa 25 anni; Oggi, questa società ha
rilanciato illegalmente dieci Casinos Dream che operano con il suo aiuto.
Antonio Carbone e la sua
famiglia sono stati truffati nell'entità di 45 milioni di dollari investiti nei
casinò da un azionista di minoranza della Dream, Andrew Michael Pajak, e da
Fernando Baez.
Il 19 febbraio 2015 è stato
pubblicato un articolo nel giornale "Hoy" in cui Antonio Carbone ha
riferito che si è trattato di una cospirazione per derubarlo della Dream
Casinos.
Andrew Michael Pajak e
un'altra persona, alla quale ha conferito un mandato di rappresentanza
illegale, Ed Kremblewski, hanno anche frodato Antonio Carbone e la sua famiglia
per oltre 55 milioni di dollari del loro investimento in banchi sportivi e di
lotteria da quando Antonio Carbone è stato incarcerato.
Il sig. Kremblewski ha
sottoscritto illegalmente contratti come amministratore per vendere banchi a
un'impresa denominata Washington Heights, in violazione delle ordinanze dei
tribunali della Repubblica Dominicana e del Canada.
Questa persona rappresenta
anche Washington Heights SRL come amministratore. Ha venduto quindi i banchi
all'impresa in cui lavora, dimostrando e confermando il dolo.
Il rapporto della polizia
conferma che non c'è stata alcuna esplosione dell'autovettura e che la vita del
sig. Fernando Baez non è mai stata in pericolo e che nessuno ha cercato di
ucciderlo come da lui riferito ai PM.
Antonio Carbone ha chiesto
al Procuratore della Repubblica e al Presidente Danilo Medina di aiutarlo a
chiarire questa situazione, essendo un'innocente vittima di abusi di potere ai
fini di una reclusione illegale tale da consentire lo sproprio del suo
investimento di oltre 100 milioni di dollari.
Questa è una delle maggiori
frodi nella storia della Repubblica Dominicana con tanta corruzione e false
accuse elaborate dai PM.
Intanto ecco la notizia del
giornale di oggi: "Condannano a 20 di carcere l'imprenditore
italo-canadese Antonio Carbone per tentato omicidio".
Avviso agli investitori:
Lasciate ogni speranza voi che entrate!