Secondo i giornali locali Fabio
Cappelletta, 59enne di Tarquinia, provincia di Viterbo, era latitante nella
Repubblica Dominicana dal 2014.
Il 17 settembre 2014 era stato emesso
nei suoi confronti un avviso rosso di ricerca internazionale e cattura. Da allora
sarebbe stato intensamente ricercato dall'Interpol.
Invece lo chef laziale era ben noto tra i connazionali qui residenti proprio sin da quell’anno. Proveniva da un'esperienza gastronomica trentennale di alto livello in un ristorante di proprietà della sua famiglia a Tarquinia. Inoltre, appena giunto in RD aveva aperto nel quartiere Miraflores del Distrito Nacional un ristorante che poi ha ceduto, ma che è tuttora esistente, “La Taverna del Buttero”. Nel mese di settembre del 2017 lavorava nel noto ristorante italiano “Il Cappuccino” come maitre.
I capi di imputazione a suo carico “minacce
e frode bancaria o finanziaria” sono alquanto vaghi e in rete non esiste alcun
riscontro al riguardo. Il Cappelletta probabilmente non ha seguito in modo
accurato il processo penale a suo carico. Lo si evince dalla pesante condanna
che gli è stata inflitta di 6 anni di reclusione. Lo chef laziale è stato
arrestato nel parcheggio di una piazza commerciale situata nel comune di Punta
Cana provincia di La Altagracia.
Non tanto tempo fa è stato estradato un
altro connazionale operante nel settore gastronomico, il 43enne di Latina, Luca
Finocchiaro, meglio noto come Portofino, che gestiva il ristorante La Pesca de
Oro del viale España. Il locale esiste ancora ma con il nome di La Pesca de Plata.