Cerca nel blog

venerdì 13 dicembre 2024

A Milei la cittadinanza italiana «Uno dei nonni parti dalla Calabria»

 



In pochi mesi alla Casa Rosada Javier Milei si è guadagnato molti nomignoli. Alcuni legati all'iconica capigliatura altri all'uso non proprio consueto della motosega. Dal suo secondo viaggio in Italia che comincerà oggi però, se ne porterà dietro uno nuovo e meno offensivo di "El loco": l'italiano. Su spinta di palazzo Chigi infatti, il presidente argentino ha ottenuto la cittadinanza del Paese che fu di tre dei suoi quattro nonni. Una sorpresa a cui Giorgia Meloni lavora già da alcuni mesi. Sin da quando, a febbraio scorso, durante la prima visita in Italia dell'argentino, Milei si lasciò andare al lungo racconto del legame che conserva con il Belpaese. Sono italiano al 75 per cento disse dopo aver consegnato alla premier una confezione di alfajores, i tipici dolcetti con il dulce de leche perché i due genitori di mio padre erano italiani e «da parte di mamma, sua madre era di origine italiana e il padre di origine jugoslava». Una storia che non lo accomuna solamente all'inseparabile sorella-segretario di Stato Karina, a cui spetterà lo stesso riconoscimento, ma che assomiglia soprattutto a quella di milioni di cittadini argentini, tra cui anche l'altro ex presidente del Paese sudamericano Mauricio Macri. Una storia che, stando a quanto ricostruito dalla stampa argentina, è cominciata in Calabria, in uno della miriade di paesini disseminati tra Cosenza e Rosarno, da dove nel 1926 parti assieme alla madre e tre fratelli Francesco Milei, detto "Ciccio". Il nonno di Javier appunto, che da adulto aprirà un negozio di frutta e verdura e avrà due figli: Norberto Horacio, il primogenito padre del presidente argentino, e José Luis, anche lui detto "Ciccio", di 17 anni più giovane. Una discendenza che non è stata semplice da ricostruire, al punto che il completamento della la pratica sarebbe stato rinviato già da qualche mese, lasciando in sospeso fino all'ultimo la possibilità che il "dono" potesse essere realmente consegnato. Intoppi che però, ora, sarebbero stati superati. Lo confermano ai vertici del governo, sottolineando anche l'emissione di un passaporto italiano in nome dello ius sanguinis. Un legame, quello con l'Italia, che del resto Milei coltiva da sempre. A suo modo ovviamente. Lasciando risuonare a tutto volume per le stanze della Casa Rosada i grandi dell'Opera italiana, concedendosi una visita in notturna al Colosseo o, anche, quando viaggiava in Europa per lavoro prima dell'elezione, scegliendo sempre Alitalia per poter fare scalo a Roma. La visita che porterà Milei a palazzo Chigi questo pomeriggio e poi in giro per la Capitale domani, pare fatta appositamente per celebrare le sue radici.