In pochi mesi
alla Casa Rosada Javier Milei si è guadagnato molti nomignoli. Alcuni legati
all'iconica capigliatura altri all'uso non proprio consueto della motosega. Dal
suo secondo viaggio in Italia che comincerà oggi però, se ne porterà dietro uno
nuovo e meno offensivo di "El loco": l'italiano. Su spinta di palazzo
Chigi infatti, il presidente argentino ha ottenuto la cittadinanza del Paese
che fu di tre dei suoi quattro nonni. Una sorpresa a cui Giorgia Meloni lavora
già da alcuni mesi. Sin da quando, a febbraio scorso, durante la prima visita
in Italia dell'argentino, Milei si lasciò andare al lungo racconto del legame
che conserva con il Belpaese. Sono italiano al 75 per cento disse dopo aver
consegnato alla premier una confezione di alfajores, i tipici dolcetti con il
dulce de leche perché i due genitori di mio padre erano italiani e «da parte di
mamma, sua madre era di origine italiana e il padre di origine jugoslava». Una
storia che non lo accomuna solamente all'inseparabile sorella-segretario di
Stato Karina, a cui spetterà lo stesso riconoscimento, ma che assomiglia soprattutto
a quella di milioni di cittadini argentini, tra cui anche l'altro ex presidente
del Paese sudamericano Mauricio Macri. Una storia che, stando a quanto ricostruito
dalla stampa argentina, è cominciata in Calabria, in uno della miriade di
paesini disseminati tra Cosenza e Rosarno, da dove nel 1926 parti assieme alla
madre e tre fratelli Francesco Milei, detto "Ciccio". Il nonno di
Javier appunto, che da adulto aprirà un negozio di frutta e verdura e avrà due
figli: Norberto Horacio, il primogenito padre del presidente argentino, e José
Luis, anche lui detto "Ciccio", di 17 anni più giovane. Una
discendenza che non è stata semplice da ricostruire, al punto che il completamento
della la pratica sarebbe stato rinviato già da qualche mese, lasciando in sospeso
fino all'ultimo la possibilità che il "dono" potesse essere realmente
consegnato. Intoppi che però, ora, sarebbero stati superati. Lo confermano ai
vertici del governo, sottolineando anche l'emissione di un passaporto italiano
in nome dello ius sanguinis. Un legame, quello con l'Italia, che del resto
Milei coltiva da sempre. A suo modo ovviamente. Lasciando risuonare a tutto
volume per le stanze della Casa Rosada i grandi dell'Opera italiana, concedendosi
una visita in notturna al Colosseo o, anche, quando viaggiava in Europa per
lavoro prima dell'elezione, scegliendo sempre Alitalia per poter fare scalo a
Roma. La visita che porterà Milei a palazzo Chigi questo pomeriggio e poi in
giro per la Capitale domani, pare fatta appositamente per celebrare le sue
radici.