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martedì 3 dicembre 2024

Arrivederci, woke: gli americani sono stufi dell'inclusività esasperata



La riscossa del buonsenso. Da alcune settimane è in corso un cambiamento culturale negli Stati Uniti: basta con la religione woke e con la dottrina DEI, ossia diversità, uguaglianza e inclusione. Il messaggio è chiaro: l’inclusività esasperata non è utile, anzi è un pericolosissimo boomerang. Ma il dettaglio più interessante è un altro: la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali ha un ruolo marginale in questa svolta. Il motore di questa rivoluzione è la volontà degli americani di non sottostare a diktat idioti per compiacere questa o quella minoranza.
Uno dei casi più interessanti coinvolge la Walmart, la più grande catena al mondo nel canale della grande distribuzione organizzata, oltre dieci mila negozi e club in ventiquattro Paesi. Il colosso a stelle e strisce ha deciso di eliminare gradualmente i suoi programmi DEI: una revisione completa che prevede anche il ritiro dagli scaffali dei negozi di alcuni prodotti legati indissolubilmente alla wave woke, basti pensare ai libri per bambini con protagonisti transgender.
Non si tratta di razzismo, ma di una presa di coscienza: la DEI rappresenta una versione radicale di politica identitaria che gli americani respingono con forza.
Ma la Walmart non è l’unica realtà ad aver invertito il trend. Travolta dalle polemiche per la realizzazione di bootcamp Lgbt e la sponsorizzazione di eventi pride, anche la Harley-Davidson ha deciso di cancellare tutte le sue politiche DEI.
Ma gli esempi sono tantissimi: Meta e Google hanno deciso di ridurre le quote destinate alle minoranze, stesso discorso per Boeing, John Deere e Black & Decker.
Siamo di fronte al declino di un'ideologia della diversità controproducente, nata per espiare i peccati del passato.
A partire da un recente studio di Network Contagion, c'è una crescente letteratura che mostra che le politiche DEI aumentano le tensioni razziali anziché placarle. La soluzione è tornare al dialogo e alla bellezza del diverso, senza per questo dover dichiarare guerra al ricco maschio bianco eterosessuale.