In un momento in cui la maggior parte della popolazione síriana soffre di fame e povertà, le informazioni rilasciate da fonti straniere hanno rivelato l'entità dell'enorme ricchezza di Bashar Al Assad e della sua famiglia, citando una fonte che si appoggiava alle stime elaborate dal servizio di intelligence britannico MI6, si tratterebbe di 200 tonnellate di oro, 16 miliardi di dollari e 5 miliardi di euro. Calcolando la suddetta ricchezza di Assad rispetto al dollaro, questa ammonta approssimativamente a 34 miliardi di dollari, il che equivale all'intero bilancio della Siria per 7 anni, rispetto al bilancio della Siria per l'anno 2023, che era equivalente a 5,4 miliardi di dollari secondo il tasso di cambio ufficiale stabilito dalla Banca centrale del regime di Assad. Dove sono tutti questi soldi? Gran parte del patrimonio di Assad si trova in Russia, a Hong Kong e in diversi paradisi fiscali o offshore, una strategia volta a ridurre il rischio di eventuali conseguenze e si ritiene che una sofisticata rete di società e trust sia stata creata per celare beni riconducibili ai membri della famiglia.
Ad alimentare le finanze del regime degli Assad c'e la produzione e il traffico d Captagon, una droga composta da anfetamina e teofillina conosciuta anche come «la droga della jihad», dato che assumendola in pastiglie tra le altre cose si perde ogni freno inibitorio. I jihadisti dell'Isis ne fanno largo uso. Dal 2011, la regione del Golfo ha assistito a un significativo incremento nella portata e nella complessità del traffico di droga, in particolare del Captagon. Questa sostanza rappresenta una grave minaccia per la stabilità sociale. Il regime siriano guidato da Bashar Al Assad, insieme ai suoi alleati, ha sfruttato il traffico di Captagon come strumento di pressione politica nei confronti degli Stati del Golfo, soprattutto l'Arabia Saudita dove questa droga sintetica dilaga tra i giovani. Tale strategia mirava a favorire la reintegrazione della Siria nel panorama arabo e a ottenere concessioni che potessero rafforzare il potere del regime che non si è mai ripreso dalla guerra degli anni scorsi.