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lunedì 11 marzo 2019

Aldo Carlo Bersano Bay, molto più noto in Italia come Aldo Bersano e più spesso come crac Bersano



Una storia di un torinese che arrivò verso la fine degli anni ‘80 al porto di La Romana con circa cento miliardi delle vecchie Lire nascoste nella stiva del suo yacht. Una traversata dell’Oceano Atlantico in tutta tranquillità. A quei tempi si poteva. Un unico piccolo controllo nelle acque territoriali venezuelane, ma niente di particolare. I soldi sono finiti al sicuro a Casa de Campo. Il suo patrimonio ammontava nel 2013 alla data del suo decesso a diversi milioni di dollari, ville, appartamenti e terreni in Casa de Campo, Jarabacoa e La Romana, sei Porsche e quindici veicoli di lusso, diversi camion e due stazioni di servizio di proprietà, orologi di lusso, diamanti e altri beni di grande valore. E tanto ancora era andato perso per strada ed è ciò che lui stesso sosteneva e chi conosce bene il paese non fa fatica a credere.
Ventidue anni di bella vita, in mezzo al lusso più sfrenato, accompagnandosi di belle donne usa e getta che sposava anche in separazione di beni per poi divorziare quando queste non erano più tanto giovani finché all’età di 65 anni sposò una 19enne che rimase accanto a lui fino alla sua morte e che ereditò tutti i suoi beni o parte degli stessi. Non lo sappiamo. Di certo la moglie vive nella sontuosa villa di Casa de Campo e qualcuna delle porsche è rimasta nella sua autorimessa.
La sorella del Bersano, Elda, è arrivata certa che avrebbe fatto valere le sue ragioni: suo fratello era stato sicuramente ucciso per impossessarsi del suo patrimonio, il testamento era falso e via dicendo. Esigeva la riesumazione della sua salma. E a ogni passo che faceva si sprofondava qualche centimetro in più nelle inesorabili sabbie mobili della giustizia dominicana in mezzo a uno stormo di avvocati come tanti avvoltoi intorno alla loro preda.
Non se n’è più parlato e ora due sono le ipotesi o la sorella se n’è tornata in patria con le mani vuote e con debiti verso gli azzeccagarbugli locali o ha acconsentito a una definizione bonaria del tutto. In fondo qualunque cosa sarebbe andata bene per lei in quanto non poteva non essere a conoscenza della provenienza illecita del patrimonio di suo fratello.
“Ucciso? Scrive un nostro connazionale. Si sa benissimo di cosa è morto. Faceva la sua vita. Era contento e la sorella è apparsa solo per ciucciare dal biberon dopo la sua morte. La moglie era sempre insieme ad Aldo e certamente sopportava problemi dati dalla differenza d’età. Gli era accanto dappertutto. Poi dopo la morte il fatto che Natalie abbia approfittato del patrimonio non mi sembra niente di scandaloso”.
E ancora dice un altro membro dei nostri gruppi: “Ero amico di suo figlio. Morì in un incidente d’auto. Storia tristissima. Al funerale la polizia cercava il padre che era svanito nel nulla con miliardi di vecchie lire di una multi società. Forse era già nascosto qui a Santo Domingo.”

Oltre 4.500 persone in tutta Italia, ma in particolare in Piemonte, vantano un credito globale di 150 miliardi di vecchie lire nei confronti di Aldo Bersano, titolare della All Leasing Italia, società facente parte delle finanziarie Ifc-Istituto Fiduciario Centrale, Mercurio Valori Mobiliari e altre varie collegate che praticavano la raccolta di denaro porta a porta.
E ancora la procedura concorsuale non è stata chiusa. I creditori avevano a suo tempo creato un comitato “Creditori riuniti” e si erano costituiti parte civile nei vari procedimenti penali a carico del Bersano.
Gli amministratori delle società utilizzate per la raccolta avevano anche creato una banca nel nord est e precisamente la Banca di Tricesimo in provincia di Udine.
Ci sono stati vari processi e decine di udienze con molte società coinvolte e molti imputati, ma soprattutto tantissimi ricorrenti, che hanno visto andare in fumo i propri risparmi.
E nessuno si è mai accorto che Aldo Bersano era ai Tropici godendosi la bella vita e il maltolto… Certo qui si faceva chiamare diversamente e forse era riuscito subito anche ad avere la cittadinanza dominicana perché usava anche il cognome della madre e il doppio nome di battesimo: Aldo Carlo Bersano Bay.