Lo spennamento, il “chapeo”, è un’arte tutta
femminile e non conosce frontiere. C’è da dire che in questo campo sta facendo
incursione sempre di più anche il sesso forte.
Ogni anno a Berlino si svolge un’importante fiera turistica
alla quale partecipa immancabilmente come ospite d’onore la Repubblica
Dominicana. E nel corso della durata dell’evento un luogo di ritrovo obbligato
per la comitiva caraibica è un piccolo negozio di vendita di insaccati gestito
dal cittadino tedesco Rikardo Nicolic, meglio noto come “Boca Chica”. La sua
specialità è la vera salsiccia tedesca, in particolare quella denominata “Frankfurt”.
Qual è la sua storia e il motivo dell’alias?
Semplicemente come è facile immaginare il Nikolic è
vissuto a Boca Chica. Era 49enne nel 2013 quando si prese una di quelle super
cotte tipiche dell’andropausa e si buttò a capofitto in una relazione d’amore
secondo lui a prova di ogni logoramento. L’amata Paula, un angelo. Tante
emozioni che ancora a distanza di anni gli tornano in mente e tanti sentimenti
e pazzie a non finire della prima senilità.
Rikardo, di maniche larghe, in poco tempo riuscì a
migliorare notevolmente le condizioni economiche di Paula e della sua famiglia.
Aprì anche a Boca Chica un ristorante di successo con vendite in costante
aumento i cui introiti finivano nel conto corrente di Paula.
Ma Rikardo era accecato da un grandissimo amore.
Ci vollero due anni e tre mesi per fargli capire che
ormai si erano esauriti i suoi risparmi e che non c’erano più prospettive per
il suo futuro ai tropici.
E per di più la sua amata “le sacó los pies”, lo
mandò via. Non serviva più, dava solo fastidio e di baci e abbracci e
intimità varie con uno spiantato non era nemmeno il caso di parlare.
Dopo tre anni dal suo rientro in Germania, ormai
55enne, lo si può vedere nella foto mentre lavora con le sue salsicce DOC nel
suo piccolo locale sito nella capitale tedesca.
Sembra felice. In fondo l’ha anche scampata bella. Altri
spennati o “chapeados” come lui sono stati meno fortunati: sono rientrati in
patria trasformati in ceneri all’interno di un’urna sistemata nella valigia di
qualche loro congiunto.