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venerdì 8 marzo 2019

Omicidio Van Tinteren: ultimi sviluppi. L’olandese non era uno stinco di santo…



Il tribunale di Puerto Plata ha imposto a Jennifer Joaquin (22) al suo amante (21) e a un complice 26enne come misura di coercizione un anno di carcere preventivo. Per la donna il luogo di reclusione stabilito è Rafey donne a Santiago, per gli uomini, San Felipe, a Puerto Plata. I due esecutori materiali dell’omicidio che avrebbero ricevuto 3400 euro come compenso sono stati identificati e risultano ancora profughi.
Il pubblico ministero ha qualificato il caso come complesso il che giustifica la coercizione di un anno di carcere preventivo.
Nel frattempo è comparso un video pornografico nel sito xzorra.com con un rapporto sessuale avente come protagonisti i due coniugi. Si sostiene che la pubblicazione di questo filmato da parte del Van Tinteren abbia motivato la decisione della giovane donna di farlo uccidere.
L’olandese non era quindi uno stinco di santo e sembra che operasse nel settore pornografico.
Non è chiara nemmeno la dinamica dell’omicidio. Si dice che l’olandese sia stato sequestrato prima di essere ucciso e portato nel suo veicolo per far sembrare il tutto una rapina.
Peraltro si sostiene che l’amante 21enne sia in realtà il padre del bambino di Jennifer che quando è venuto a conoscenza dell’ottima sistemazione della sua ex è tornato alla carica riconquistandola. Da queste parti si dice che dove c’è stato fuoco rimangono le ceneri…
Decine di persone appostate all’esterno del Palazzo di Giustizia di Puerto Plata hanno insultato Jennifer Joaquin con frasi tipo “chapiadora assassina” mentre era condotta fortemente scortata al carcere di Rafey di Santiago.