Javier Milei, lo vediamo nella foto, l’apparenza è già alquanto
bizzarra, ma noi abbiamo avuto Beppe Grillo che più o meno come immagine si
equivaleva. I grillini non erano solo Grillo, ce n’erano diversi che parlavano
alla gente e che promettevano e che inveivano sui politici corrotti. Sui
corrotti troviamo analogie con Javier Milei, che però non è circondato da altri
grandi oratori. I grillini promettevano mari e monti e tanto benessere per i
cittadini, addirittura si sono impegnati a concedere il reddito di cittadinanza
a chi non avesse fonti di reddito. E su questo sono stati di parola, su tutto
il resto no. Hanno ottenuto alle elezioni del 2018 quasi il 33% dei voti.
15.000.000 di persone li hanno votati.
Javier Milei si spaccia per estrema destra e sostiene che
i suoi modelli da seguire sono Trump e Bolsonaro. Questi però non appartengono
alla destra conservatrice ma a quella nazionalista. Una differenza abissale. La
destra alla quale appartiene Milei è la destra conservatrice, quella di Mario
Monti, tanto per fare un esempio. Milei si dichiara un anticomunista e
antisocialista e con questo maschera la sua ideologia antinazionalista e
favorevole agli interessi degli strati sociali più elevati e degli stranieri, e
qui si trova agli antipodi rispetto a Trump e a Bolsonaro.
Milei sostiene che eliminerà la scuola pubblica e la
sanità pubblica e che ridurrà drasticamente la spesa sociale. Con queste
proposte a 20 giorni dalle elezioni ha il 35% delle intenzioni di voto.
Evidentemente i suoi 12 milioni circa di elettori non capiscono quello che dice
e si basano sulla sua apparenza estrosa e sui suoi scatti d’ira...
Milei prevede anche di abbandonare il peso e dollarizzare
l’economia argentina eliminando la banca centrale. La gente non sa che la banca
centrale si chiama anche banca di emissione perché la sua funzione più
importante è quella di emettere moneta. E se la moneta che circolerà sarà il
dollaro, la banca centrale di competenza sarà la FED, la quale venderà i suoi
dollari fatti con la stampante con pochi centesimi di costo al prezzo nominale
del biglietto a un paese di 48 milioni di abitanti. Non c’è male per loro!
E tutto questo in tempi in cui il mondo sta abbandonando
il dollaro per il quale si prevede un prossimo forte deprezzamento anche a
seguito della costituzione del BRICS e dell’abbandono del petrodollaro.
Tutto sommato dobbiamo arrivare alla conclusione che è
vero che il nostro elettorato in buona parte è ignorante, ma che evidentemente
c’è chi sta peggio di noi…