Si dichiara un libertario, inneggia alla libertà, il suo
partito si chiama “La Libertad Avanza” (la libertà va avanti). Ma è tutto un grande equivoco quello
che promuove tra i suoi sostenitori. È comunque probabile che vinca le elezioni
e che si proclami presidente della Repubblica Argentina.
Jaime Milei, 43enne, è un liberale ovvero un esponente di
quella destra che vuole un’economia dove contano solo le regole del mercato.
Questo significa che la spesa sociale è ridotta al minimo come del resto anche
l’imposizione fiscale. Non esiste alcuna tutela per i lavoratori, la scuola
pubblica scompare come del resto anche l’assistenza sanitaria. I prezzi dei servizi
che ora sono gratuiti, perché a carico dello stato, verranno stabiliti dall’offerta e dalla domanda. Tutto
questo Milei, spacciandosi per libertario e inneggiando alla libertà, non lo
dice ai suoi sostenitori, il suo linguaggio ricercato non è alla loro
portata, e si lasciano guidare dai suoi gesti, dalla sua mimica e dalle sue
espressioni scurrili.
Milei, però, ha pensato anche ai poveri. Un cuore
evidentemente ce l’ha! Infatti, se sarà presidente favorirà l’approvazione di
una legge che consenta alle persone la vendita dei propri organi. Gli strati
sociali più disperati potranno sempre vendere, in vita, al prezzo di mercato, qualche
loro organo, ad esempio un rene, e risolvere così i problemi economici più pressanti.
Domani 22 ottobre, Milei prenderà una valanga di voti e sarà
forse il primo presidente argentino di religione ebraica. In effetti al suo
fianco c’è ogni giorno un rabbino, la sua guida spirituale. Milei non è ebreo,
per essere tale bisognerebbe essere figlio di madre ebrea, ma ha avviato il
lungo processo della conversione al Giudaismo. Forse questo giustifica il
sostegno che la stampa argentina che conta gli garantisce, in primo luogo il giornale
El Clarín, e forse anche il motivo per cui Facebook, dell’askenazita
Zuckenberg, non considera istigazione all’odio le sue costanti minacce e le sue
frasi volgari.