Secondo più di
qualche esperto in geopolitica, non sussistono grandi differenze tra i due
partiti che si contendono la presidenza USA. Eppure queste sembrano evidenti
anche a seguito di un esame superficiale. DEM e Repubblicani rispondono a interessi
diametralmente opposti. Sono legati a lobby che puntano su obiettivi diversi relativamente
al futuro ruolo degli Stati Uniti nel mondo. La lobby dei DEM insegue
l'obiettivo della globalizzazione, del drastico calo demografico, del predominio mondiale degli Stati Uniti. A
tal fine intende eliminare ogni ostacolo, vale a dire la Russia e i suoi
alleati, ripristinando il potere del dollaro con l'uso delle armi e non
indietreggiando di fronte a una possibile terza guerra mondiale, i cui effetti deleteri
vorrebbe riservare principalmente agli alleati europei. I Repubblicani puntano
a “make America great”, al ritorno dell'attività produttiva nel territorio
nazionale e si preparano a rimanere una grande potenza anche in futuro e a
trovare soluzioni all'inevitabile de-dollarizzazione. Combattono l'immigrazione
selvaggia. Sono contrari all'aborto. Vogliono una rinascita degli Stati Uniti.
Puntano sulla pace, il che non è gradito da tanti, soprattutto dall'industria
bellica.
Del resto
possiamo immaginare come andranno le cose con Trump. L’abbiamo visto
amministrare il suo Paese per quattro anni senza aver iniziato alcun conflitto bellico.
Farà ritornare le imprese negli Stati Uniti, aumenterà l'occupazione, osteggerà
il commercio con la Cina e si dedicherà al continente americano e alle risorse di
materie prime ivi disponibili. Non è detto, però, che vinca Trump le elezioni.
Il fattore brogli è determinante nella democrazia USA e così come Biden è
riuscito a imporsi nelle elezioni del 2020, potrebbe capitare che la storia si
ripeta in questo 2024.
Recentemente,
Putin, il presidente della Federazione Russa, si è espresso a favore di Kamara
Harris, destando lo stupore dei media. In realtà la lobby che guida l’operato
dei DEM, ormai ha fallito clamorosamente tutti i suoi obiettivi. Gli USA non
saranno in grado di mantenere lo status quo perché la loro superiorità bellica
si è rivelata un bluff, non avvieranno la terza guerra mondiale, l’egemonia del
dollaro e del denaro FIAT, pilastro del loro impero ha le ore contate. La
grande disponibilità finanziaria che tutto questo ha consentito per decenni sta
per scomparire definitivamente. “Sic
stantibus rebus”, Trump potrebbe solo migliorare le cose e questo non interessa
sicuramente alla Federazione Russa e tanto meno alla Cina e all’Iran.