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venerdì 4 settembre 2020

Due donne sono state rinchiuse nella stessa cella con 15 uomini



Due donne imputate di diversi reati, in attesa di essere trasferite al carcere nel quale dovevano trascorrere il periodo di coercizione stabilito dal tribunale di Azua, sono state rinchiuse dal pubblico ministero di competenza insieme ad altri 15 uomini nella cella di un commissariato di polizia.

Hanno trascorso in queste condizioni alcuni mesi.
Secondo il responsabile della “Defensa Pública” si tratta di un grave atto di violenza contro la donna. Le imputate sono rimaste rinchiuse per mesi insieme a 15 uomini in una cella prevista per solo due persone. Un posto senza nessuna condizione igienica, senza un letto per dormire, con scarsa ventilazione, senza ricevere adeguata alimentazione, con uno stesso bagno da spartire con persone dell'altro sesso in condizioni precarie e senza la possibilità di preservare la propria intimità e dignità. Hanno anche dormito sul pavimento come si fa di solito nei carceri locali a stretto contatto con gli altri detenuti. Distanziamento? Né sociale né sessuale...

Si cerca il responsabile come se fosse qualcosa difficile da scoprire. Ovviamente la decisione è stata presa da un “fiscal”. La motivazione è anche abbastanza ovvia: mancanza di soldi degli uffici della magistratura inquirente e assenza di familiari in grado di dare una mano alle donne.
Anche i media internazionali si sono interessati al caso come vediamo nel link del servizio di una televisione messicana.
https://remolacha.net/2020/09/presas-en-azua/