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venerdì 11 settembre 2020

Il razzismo in Italia e nella Repubblica Dominicana: differenze



Innanzitutto teniamo presente che la Repubblica Dominicana è un paese popolato da mulatti, 73%, il 16% sono bianchi europei e l’11% neri (e all'interno di queste due ultime categorie tanti ancora sono mulatti) e sono tutti cattolici e non mi si venga a dire che questo non c’entra nulla.

Solo sulla base di questi dati va escluso un razzismo come lo intendiamo noi.

A tutto questo si aggiungono i trascorsi storici.
La Repubblica Dominicana si rese indipendente non dalla Spagna nel 1844, bensì da Haiti.

Nessun razzismo si percepisce per le strade. L’haitiano viene chiamato “moreno” e viene rispettato. Non mi risulta in tanti anni di soggiorno qui di aver assistito a confronti di natura etnica.


Sicuramente gli haitiani sono molto più compatibili con i dominicani di quanto gli africani che sbarcano nelle nostre coste lo sono con noi.

Non esiste quindi un parallelismo tra le tematiche Italo-africane e dominico-haitiane. Semmai si potrebbe parlare di occupazione graduale haitiana di fatto del territorio dominicano.

Una situazione che trova analogia nell’esperienza del Kosovo, territorio da sempre appartenente alla Serbia, invasa nel corso degli anni dagli albanesi che poi ne hanno rivendicano l’indipendenza.


Una vicenda questa che è costata alla Serbia, oltre a un pezzo del suo territorio, diversi bombardamenti a Belgrado proprio su iniziativa di Bill Clinton che, guarda caso, è una delle persone più influenti della vicina Repubblica di Haiti.

Il conflitto europeo ed italiano con l’immigrazione africana e medio orientale non è tanto legato a motivi razziali quanto a motivi religiosi e le differenze culturali sono abissali.

Non per niente in Europa si ricordano sempre e si considerano di grande importanza le vittorie in battaglia contro la diffusione dell’Islam:
la battaglia di Poitiers da parte di Carlo Martello nel 732 d.C che fermò ai confini tra la Spagna e la Francia l’avanzata degli arabi,
la battaglia navale di Lepanto del 1571 in cui su iniziativa di Papa PioV la flotta della cristiana Lega Santa sconfisse la flotta islamica dell’impero ottomano,
la battaglia di Vienna del 1683 quando gli eserciti della lega santa cristiana sconfissero l’esercito islamico dell’Impero Ottomano per volontà del Papa Innocenzo Xl.


Ora invece l’invasione finalmente si riesce a fare e in modo pacifico.

Le porte agli islamici questa volta sono state aperte da politici condiscendenti e i contrasti tra le due civiltà si evidenziano ogni giorno di più.