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sabato 21 gennaio 2017

CONSEGUENZE DEL Sì

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Con il SÌ all'attuale democrazia, subentrerà di nuovo il totalitarismo e potremo essere trascinati in situazioni non gradite alla grande maggioranza della popolazione. Votiamo un NO convinto. Non deve andare perso nemmeno un voto!
Siamo in dirittura di arrivo. Tra un mese circa avrà luogo il referendum confermativo della nuova costituzione. Gli schieramenti come ben si sa sono due. Da una parte c'è chi sostiene il SÌ e dall'altra chi sostiene il NO. Notiamo subito che tra i sostenitori del NO e quindi tra coloro che sono contrari alla riforma costituzionale ci sono i principali protagonisti della vita politica italiana dell'ultimo ventennio, che hanno partecipato a tanti processi elettorali presentandosi personalmente agli elettori nell'ambito della regolare procedura democratica in comizi tenutisi dappertutto in Italia, in incontri mediatici ecc.
Tra questi:
Silvio Berlusconi che si mise in politica negli anni di Mani pulite quando si era creato un vuoto a causa della scomparsa di tanti partiti tradizionali del tempo. Berlusconi vinse le elezioni quando nessuno se lo sarebbe aspettato;
Antonio Di Pietro, protagonista di una vera e propria rivoluzione nella panoramica dei partiti come magistrato inquirente, scendendo in campo successivamente anche come politico e conquistando il voto di oltre 3 milioni di elettori;
Matteo Salvini che riuscì a trasformare un partito secessionista nel principale partito della destra nazionale;
Massimo D'Alema che vinse elezioni nelle quali si era presentato come candidato a premier;
Pierluigi Bersani, le ultime elezioni le ha vinte lui e ha dovuto lasciare il posto come premier a Enrico Letta, preferito da Giorgio Napolitano;
Beppe Grillo protagonista indiscusso della politica italiana degli anni recenti e massimo innovatore a livello mondiale nel modo di relazionarsi agli elettori con una partecipazione attiva senza precedenti degli stessi ai processi decisionali del partito. E gli elettori del suo partito superano ormai i 10 milioni.
Insieme questi sostenitori del NO sono stati votati dal 100% degli elettori italiani dell'ultimo ventennio.
Per il SÌ invece troviamo i promotori della riforma, in particolare lo stesso premier Matteo Renzi, imposto nella sua attuale carica dall'ex presidente Giorgio Napolitano, meglio conosciuto come Re Giorgio. Un personaggio legato ai poteri forti. Renzi fino al momento della sua nomina a premier era sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Troviamo inoltre dalla parte del SÌ l'ambasciatore degli Stati Uniti e il presidente USA Obama, la Merkel, per la quale se vince il NO l'Italia dovrà uscire dall'Europa, e in generale i vertici dell'Unione Europea che hanno ormai acquisito un ruolo non sicuramente favorevole alla democrazia dei paesi membri.
Un SÌ legato a interessi non italiani e promosso dai poteri forti!
Per il SÌ troviamo anche dei personaggi insignificanti che si presentano come testimonial.
In questa situazione mi chiedo chi abbia ragione: chi vuole conservare il livello attuale di democrazia o chi vuole una riduzione dello stesso per rendere i processi decisionali più celeri? Conta la velocità o conta invece la giustezza delle decisioni e l'adeguatezza delle stesse alla volontà popolare? Una domanda abbastanza stupida...
Un governo forte che non può temere di cadere prima del termine della legislatura non è sicuramente il meglio che ci possiamo attendere in tempi in cui si parla di terza guerra mondiale, ormai alle porte, se a diventare presidente USA sarà Hillary Clinton. E proprio questa ipotesi veniva ventilata spesso fino a qualche tempo fa come non plus ultra per motivare un SÌ. Evidentemente la possibilità di entrare in guerra senza lungaggini di sorta ora, che ciò appare quanto mai fattibile, non viene ritenuta un argomento atto a far propendere tanta gente per il SÌ. "Si andrà in guerra molto più facilmente!" Può essere questo motivo di gioia per qualcuno che non sia un grande imbecille?
In tempi in cui si accolgono centinaia di migliaia di sedicenti profughi che vengono spacciati per futuri membri della forza lavoro italiana che, si dice, con i loro contributi versati all'erario consentiranno il pagamento delle nostre pensioni a fronte di un INPS ormai sull'orlo della bancarotta. Immigrati che vengono parcheggiati qua e là in attesa di... cosa? Di un lavoro? Ma quando mai!
Sedicenti profughi che per la loro formazione scolastica, che traspare inequivocabilmente dai loro atteggiamenti, potrebbero al massimo lavorare in posizioni di manovalanza pura. Ma un manovale non è un guerriero... E quelli che stanno arrivando in Italia hanno tutta l'aria di essere dei guerrieri. E allora? Facciamo un'ipotesi:
un governo forte che decide contro il popolo potrebbe sollevare delle rivolte. E questi guerrieri in parcheggio (in sonno?), che siano invece destinati a diventare le future forze armate antisommossa? Mercenari spietati e armati con le armi più sofisticate pronti a intervenire nei confronti di un popolo che si ribella e che essi odiano. Non vedono l'ora di reprimerci e, da buoni mercenari, di godersi il bottino di guerra, razzie, teste sgozzate e donne violentate. Ma le donne se le prendono già senza temere minimamente il rigore della legge.
Sono ipotesi poco veritiere? Di certo il governo totalitario di fatto alla base della nuova costituzione potrà fare questo e altro!
VOTIAMO QUINDI UN NO CONVINTO. NON DEVE ANDARE PERSO NEMMENO UN VOTO.
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