La situazione che si delinea dopo il referendum è lontana da una conciliazione tra coloro che si sono espressi per il Sì e coloro che si sono espressi per il NO. Il risultato di circa il 40% dei voti ottenuto dal SÌ è stato supportato dal governo senza badare a spese e in evidente violazione di quella che si chiama par condicio. Si viene a creare una spaccatura insanabile all'interno dell'elettorato italiano. I cittadini che hanno votato NO lo hanno fatto convinti di evitare la nascita di una dittatura. Quelli che hanno votato Sì erano favorevoli a un cambiamento ed erano irresponsabilmente fiduciosi che tale cambiamento sarebbe stato positivo. Di questo li aveva convinti la pubblicità martellante di praticamente tutti i media nazionali. L'elettorato del NO ha superato i condizionamenti mediatici, ha ragionato e si è evoluto. Sa che l'attuale governo è una marionetta dei poteri forti. Ha individuato il vero nemico dell'Italia e si appresta a darsi da fare per toglierlo di mezzo. All'orizzonte non è esclusa una ribellione vera e propria non virtuale ma come quelle di una volta, tanto per intenderci. Solo due regioni sono state in maggioranza favorevoli al Sì, le rosse di sempre, la Toscana e l'Emilia Romagna.
La
circoscrizione Estero ha avuto un esito nettamente favorevole al SÌ che ha
inciso sul risultato nazionale definitivo per circa l'uno percento. Il
risultato della circoscrizione Estero non è affatto limpido in quanto
contornato da sospetti di brogli che aleggiano sempre intorno a questo voto
vista l'assurdità della procedura e vista la presunta mancanza di neutralità di
chi la gestisce. Vi è presente inoltre una percentuale di voti nulli di circa
il 10 percento che non può non destare allarme.
Ci sono
comunque nella circoscrizione Estero dei vincitori e questi intendono
giustamente trarre vantaggio da questa loro inutile ma indiscutibile vincita.
Si tratta pur sempre di circa 800.000 voti che potrebbero ripetersi a favore
dei candidati dei partiti che hanno promosso il Sì. Lo schieramento di partenza
per le politiche del 2018 consiste quindi all'estero nell'esito di questo
referendum.