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sabato 21 gennaio 2017

EURO SÌ, EURO NO... E LA BANCA D'ITALIA?




 
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Si parla tanto di euro sì, euro no, moneta parallela ecc. Ma nemmeno casualmente c'è chi tocca l'argomento dolente della Banca d'Italia, la banca centrale italiana, che aumenta ogni anno i suoi attivi di diversi miliardi a fronte del trattato di Maastricht relativamente al reddito monetario, cioè a quel reddito che l'emissione monetaria comporta e in questo caso, per la banca centrale italiana, nella misura del 14 percento circa della totale emissione monetaria dell'Eurozona. Difficile da capire? Un falsario ce lo potrebbe spiegare molto chiaramente... Con pochi spiccioli fai un biglietto di carta colorato che può valere anche 500 euro... Questa differenza di valore è quella che ha condizionato la storia degli ultimi 100 e più anni! Tutte le guerre, ecc. non so se rendo l'idea... Che facciamo? Non si fa avanti qualcuno che ne parla? Magari un accenno casuale ci vorrebbe, chissà... con l'occasione del Monte dei Paschi di Siena... Ciò mentre decidiamo sull'euro, perché in definitiva a cosa serve cambiare moneta se il reddito monetario continua a rimanere intrappolato in una banca centrale privata? Non c'è alcun dubbio: la realtà supera spesso la fantasia... quasi sempre... soprattutto nell'ambito monetario. Non mi sembra nemmeno il caso di dimenticare che nella nostra banca centrale generosamente privatizzata da Romano Prodi, è rimasta giacente e non più disponibile la riserva aurea del valore stimato di 80 miliardi di euro... Quisquilie!