Ho sempre sostenuto che Mario Giro fosse in realtà un soldato. Un generale che si è battuto per decenni ai vertici della Comunità di Sant'Egidio, l'ONU di Trastevere.
Dopo aver promosso e sostenuto tenacemente la chiusura della nostra ambasciata, oggi è venuto a farci visita come se niente fosse. Tanti personaggi di spicco tra gli italiani qui residenti non si sono presentati all'incontro e hanno annunciato forti proteste da indirizzare alla Casa de Italia.
Alle domande sul perché della chiusura, il viceministro degli esteri ha glissato: "Pensiamo al futuro" e ha accennato vagamente a motivi di prestigio della nostra nazione con un velato riferimento quindi allo smacco internazionale rappresentato da quel fantomatico traffico di visti che ancora oggi aleggia con forza nelle menti degli italiani di Santo Domingo senza essere sostenuto da tracce concrete di sorta.
Non più quindi Spending Review, termini inglesi che ci aspettavamo di sentire anche oggi con quel simpatico accento romano del trasteverino, quindi non più motivi di spesa. Di questo non si è fatto parola oggi. Ora c'è di mezzo l'onore dell'Italia.
Ora Mario Giro si ricorda che nella Repubblica Dominicana gli iscritti AIRE sono circa un quarto degli italiani che vi risiedono effettivamente. Tema questo che è stato ragione di scherno da parte del Consiglio di Stato nella nota sentenza e, secondo quanto appreso da me da testimonianze dirette, dallo stesso precedente ambasciatore italiano a Panama. Come mai questo interesse a una popolazione di italiani potenziali votanti di 40.000 unità? Succede che coloro che si trovano all'estero potranno votare al referendum indipendentemente dalla loro iscrizione AIRE. Basta una comunicazione entro il 2 novembre al comune di residenza, dopo generosa e forse non disinteressata estensione del termine scaduto l'8 ottobre. Sappiamo che il non voto favorisce comunque l'esito positivo della modifica costituzionale.
La circoscrizione estero è ai fini del processo elettorale un feudo della Farnesina. La buona volontà dei diplomatici che gestiranno il processo è stata presuntamente acquisita con il ventilato cambiamento della strategia diplomatica a livello mondiale del MAE. I burocrati della diplomazia dopo essere stati trattati per anni a pesci in faccia dai montiani del ministero, recentemente hanno ricevuto parole di conforto. Una virata a rotta di collo? Niente affatto, sappiamo benissimo che le dichiarazioni si lasciano fare, tanto non costano nulla, soprattutto quando si è abituati a giocare sporco.
La buona novella poi è che ci saranno schede elettorali a iosa! Questa volta le stamperemo sul posto. Evviva evviva, ecco cosa ci racconta il soldatino di piombo che non arrossisce mai!
E all'estero ha diritto di voto il 10 percento dell'elettorato... Ci sono buone prospettive per la vittoria del Sì, e altrettanto buone per un'ottima riuscita dell'ennesima frode elettorale. Alla faccia del traffico visti!