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sabato 21 gennaio 2017

ORMAI IL VOTO DEGLI ELETTORI NON VA PIÙ PER IL VERSO GIUSTO! I BENPENSANTI (I NON POPULISTI) VOGLIONO IMBAVAGLIARE I SOCIAL!




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Il 2016 è stato un anno decisamente negativo per la "democrazia" così come concepita oltre due secoli fa dagli enciclopedisti francesi. Di fatto contrariamente a quello che si pensa la democrazia non è nata per diventare una forma di governo popolare, alternativa migliore alla monarchia o ad altre forme di governo oligarchiche. La democrazia è stata progettata perché la decisione di voto dell'elettore venga sottilmente imposta dai detentori della ricchezza economica e dei media. Chi si mette in vista, chi diffonde di più e meglio le sue idee, chi controlla i media, ecc. ottiene anche la maggioranza dei voti e governa.
Invece nel 2016 per ben tre volte importanti risultati elettorali a livello mondiale sono stati contrari a quelli voluti dai detentori dei mezzi economici e mediatici.
In particolare abbiamo visto in Italia una vittoria netta dei "populisti" nel referendum costituzionale. Mi soffermerò solo su questo evento tralasciando la Brexit e la vittoria di Trump degli Stati Uniti.
Non si è parlato abbastanza nei media di quanto sia stata clamorosa questa vittoria. Certo, di solito gli sconfitti non esaltano il vincitore. Sono stati investiti miliardi da parte del governo italiano in propaganda elettorale a sostegno del Sì. Non c'è stato limite all'impiego di risorse. Queste vengono lesinate al popolo, si veda la Grecia, da parte della UE ma vengono elargite con grande generosità per ottenere risultati elettorali graditi.
Non c'è però stato verso e nemmeno la violazione del governo italiano costante e sfacciata della regolamentazione a tutela della par condicio tra le parti elettorali contendenti è stata rilevata o contrastata in modo opportuno. Impiego di risorse di ogni tipo senza limiti quantitativi, violazioni alle regole della par condicio aberranti... Eppure hanno vinto gli altri, quelli che non hanno i soldi! I populisti!
Si tratta di un capovolgimento rivoluzionario della prassi "democratica" e si parla con disprezzo di vittoria del populismo: parola coniata per definire i movimenti che sfuggono ai condizionamenti che si vogliono sottilmente imporre.
È logico che questa situazione non può rimanere così e che deve essere cambiata in un modo o nell'altro con le buone o con le cattive. Sono certo che verrà trovato un motivo plausibile per disinnescare l'informazione controcorrente alternativa dei social: "il populismo non è democrazia e si fonda su bufale", ci dicono...
Ed è su questo terreno che si spostano ora i combattimenti virtuali.
Non un passo indietro sui social! Internet non si tocca! Se del caso bisognerà ricorrere agli scioperi di una volta... con presenza fisica, magari quando farà meno freddo!
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