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lunedì 29 maggio 2023

Il formulario per l’adesione all’inesistente Club dei Donatori non riporta più il logo del MAIE


 


Il progetto del Club dei Donatori Italiani va avanti lungo un percorso tortuoso. È stato avviato durante un’assemblea del Comites ed è stato approvato in tale sede in attesa dell’acquisizione della personalità giuridica da parte dell'ente. Successivamente, secondo il promotore, per motivi di urgenza, il progetto è stato spostato su un fantomatico Club di Donatori MAIE e adesso, notizia di ultima ora, il formulario da inviare a Hemocentro non riporta più la sigla del MAIE.

Nel progetto tante cose sono cambiate strada facendo e non solo quanto sopra indicato. Le condizioni e le modalità ad esempio venivano modificate spesso e persino il responsabile del progetto risulta ora non essere mai stato un dottore laureato in medicina.

È chiaro che le aspettative del MAIE sono state deluse perché un conto è ingaggiare un medico come coordinatore nazionale del partito e un altro ben diverso, ritrovarsi tra le mani un tecnico Laser, istruttore di Scuba Diving che promuove la donazione del sangue nella Repubblica Dominicana.

Persino i giornalisti Ennio Marchetti e Ricky Filosa si sono dati da fare nel cancellare il titolo dai testi precedenti pubblicati sui loro giornali, ma purtroppo inutilmente e il Marchetti ha cercato addirittura di giustificarsi con motivazioni assurde tipo: “Ho visto che si stava facendo confusione sul modo di interpretare il termine ‘dottore’, ho preferito eliminare la qualifica dalle mie note. Sai bene, infatti, che il termine ‘dottore’, nella nostra lingua, identifica qualsiasi laureato (a volte si chiama ‘dottore’ anche chi non lo è…) mentre, nel caso di un medico, si scrive Dr. Quindi, per evitare dannose mal interpretazioni, ho preferito eliminare il problema alla radice”.

Nell'ultima versione del formulario per l'adesione al fantomatico Club il logo del MAIE è quindi scomparso. Una scelta opportuna!

C’è da dire che il MAIE deve avere promesso mari e monti allo Scerra perché in un suo iscritto del 13 marzo scorso questi sosteneva che: “Dopo aver analizzato e pensato sulle possibilità offertemi, ho preso la decisione di accettare.”

Massimiliano Scerra è diventato da un giorno all’altro, da possibile Pico della Mirandola, un pinco pallino qualunque e ora il MAIE probabilmente se ne vuole liberare, defilandosi nel frattempo dall’incauto progetto che considerava un’ottima opportunità per riacquistare il sostegno elettorale perso nella Rep. Dominicana. Un tentativo disperato e inutile visto che è evidente che i successi elettorali ottenuti in questo Paese erano legati allo staff che si è dimesso