Il progetto del Club dei Donatori Italiani
va avanti lungo un percorso tortuoso. È stato avviato durante un’assemblea del Comites
ed è stato approvato in tale sede in attesa dell’acquisizione della personalità
giuridica da parte dell'ente. Successivamente, secondo il promotore, per motivi
di urgenza, il progetto è stato spostato su un fantomatico Club di Donatori MAIE
e adesso, notizia di ultima ora, il formulario da inviare a Hemocentro non
riporta più la sigla del MAIE.
Nel progetto tante cose sono cambiate
strada facendo e non solo quanto sopra indicato. Le condizioni e le modalità ad
esempio venivano modificate spesso e persino il responsabile del progetto
risulta ora non essere mai stato un dottore laureato in medicina.
È chiaro che le aspettative del MAIE
sono state deluse perché un conto è ingaggiare un medico come coordinatore
nazionale del partito e un altro ben diverso, ritrovarsi tra le mani un tecnico
Laser, istruttore di Scuba Diving che promuove la donazione del sangue nella Repubblica
Dominicana.
Persino i giornalisti Ennio Marchetti e
Ricky Filosa si sono dati da fare nel cancellare il titolo dai testi precedenti
pubblicati sui loro giornali, ma purtroppo inutilmente e il Marchetti ha
cercato addirittura di giustificarsi con motivazioni assurde tipo: “Ho visto
che si stava facendo confusione sul modo di interpretare il termine ‘dottore’,
ho preferito eliminare la qualifica dalle mie note. Sai bene, infatti, che il
termine ‘dottore’, nella nostra lingua, identifica qualsiasi laureato (a volte
si chiama ‘dottore’ anche chi non lo è…) mentre, nel caso di un medico, si
scrive Dr. Quindi, per evitare dannose mal interpretazioni, ho preferito
eliminare il problema alla radice”.
Nell'ultima versione del formulario per
l'adesione al fantomatico Club il logo del MAIE è quindi scomparso. Una scelta
opportuna!
C’è da dire che il MAIE deve avere
promesso mari e monti allo Scerra perché in un suo iscritto del 13 marzo scorso
questi sosteneva che: “Dopo aver analizzato e pensato sulle possibilità
offertemi, ho preso la decisione di accettare.”