L’India rinuncia al dollaro negli scambi commerciali con
gli Emirati Arabi Uniti e fa un nuovo passo nel processo attivo di
de-dollarizzazione, iniziando a commerciare con gli Emirati Arabi Uniti nella
sua valuta nazionale dal 14 agosto. La principale raffineria indiana, la Indian
Oil Corporation ltd, ha annunciato l'acquisto di un milione di barili di
petrolio greggio dalla Emirates National Oil Company e l'acquisto è stato
effettuato in rupie e dirham e non in dollari. Gli esperti hanno sottolineato
l'importanza di questa vendita di petrolio.
A questo proposito vale la pena notare che la maggior
parte degli accordi sulle materie prime nel mondo vengono solitamente pagati in
valuta statunitense, ma l’India, il terzo importatore e consumatore di petrolio
al mondo, ha firmato a luglio un accordo con gli Emirati Arabi Uniti stabilendo
di utilizzare le valute nazionali nel commercio per ridurre i costi di
transazione.
Dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni
finanziarie alla Russia lo scorso anno, la de-dollarizzazione ha acquisito
slancio poiché i paesi BRICS Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno
accelerato le transazioni con l’utilizzo di valute diverse dal dollaro come lo
yuan cinese nei loro scambi commerciali.
Sono stati elencati quattro fattori chiave che hanno
portato al processo di de-dollarizzazione:
eccessiva dipendenza da una valuta unica, poiché i
cambiamenti nella politica monetaria statunitense e le possibili sanzioni o
restrizioni statunitensi comportano rischi;
Inoltre, il governo americano registra da molti anni ampi
deficit di bilancio, il che fa temere l’inflazione e la perdita di valore del
dollaro;
Washington è stata coinvolta in numerosi conflitti
geopolitici negli ultimi anni, tra cui spiccano le guerre in Iraq e
Afghanistan. Questi conflitti hanno aumentato le tensioni tra gli Stati Uniti e
altri paesi, rendendo alcune nazioni meno disposte a utilizzare il dollaro. La
Cina, la seconda economia più grande del mondo e un attore sempre più influente
nel commercio globale, sta promuovendo l’uso della sua valuta come alternativa
al dollaro;
le criptovalute come Bitcoin che non sono soggette al
controllo del governo sono diventate attraenti per coloro che cercano
un’alternativa alla valuta statunitense.