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sabato 19 agosto 2023

L'Unione Europea raggiunge un record di fallimenti aziendali

 



Il numero di fallimenti di imprese nell'Unione europea è cresciuto dell'8,4% tra aprile e giugno di quest'anno rispetto al trimestre precedente, secondo i dati dell'Ufficio statistico europeo (Eurostat).

In questo trend, che prosegue per il sesto trimestre consecutivo, i più colpiti sono i settori dei servizi alberghieri e della ristorazione, dove le istanze di fallimento sono cresciute del 23,9%; trasporto e stoccaggio, con un incremento del 15,2%; e istruzione, sanità e attività sociali, con un incremento del 10,1%.

Gli esperti ritengono che il declino economico, l'aumento dei tassi di interesse e la scadenza delle misure di sostegno del governo siano i fattori alla base dell'aumento del numero di imprese che si dichiarano in fallimento.

Sebbene gli ultimi dati per la Germania non compaiano nel rapporto, i dati dell'Ufficio federale di statistica di quel paese per luglio rivelano che il numero di aziende che sono entrate in procedura fallimentare è cresciuto del 23,8% in termini annuali.

Una delle più antiche acciaierie tedesche, Eisenwerk Erla, ha dichiarato bancarotta a marzo. La direzione dell'azienda, con oltre 600 anni di storia, ha attribuito la situazione a problemi con le catene di approvvigionamento e all'aumento delle tariffe energetiche.

Il grande magazzino Galeria Karstadt Kaufhof è andato in fallimento alla fine dello scorso anno e si prepara a chiudere un terzo degli oltre 100 negozi che operano nel Paese. Gli amministratori attribuiscono le cause della crisi agli alti costi dell'energia e alla debolezza dei consumi.

Anche il rivenditore di moda Gerry Weber Retail ha annunciato quest'anno una procedura di insolvenza e chiuderà 122 dei suoi 171 negozi in Germania.