Nel 2015, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni
promosse sulla scia della “Spending review” la rimozione della carica di
consigliere CGIE per il Centro America e Caraibi.
Al riguardo il giornalista Ricky Filosa si espresse nei
seguenti termini: "Gentiloni, firmando il decreto, ha anche confermato la
situazione del Centro America: nessun rappresentante all’interno del CGIE. Come
se in Messico, o in Repubblica Dominicana, o a Panama, non esistessero
connazionali. Un altro schiaffo in faccia da parte di questo governo e di
questa Farnesina per noi italiani residenti ai Caraibi e in America Centrale.”
Al tempo nella regione gli iscritti AIRE erano 60.000,
oggi sono circa 80.000. Il Cav. Paolo Dussich, consigliere CGIE, già presidente
del Com.it.es Santo Domingo e presidente del Comitato Tricolore Italiani all’Estero
(CTIM) della Repubblica Dominicana, ha sostenuto di recente che lo scopo
principale della sua presenza nel CGIE è lottare affinché venga ripristinata al
suo interno la rappresentanza per il Centro America e le isole dei Caraibi.
Certo che quando il governo del tempo con Renzi come premier
inseguiva la chimera del risparmio (il risparmio è il nemico numero uno del
politico moderno) sono successe cose strane, ad esempio, tanto per citarne un
a, è stata chiusa anche la nostra ambasciata.
Auguriamo al Cav. Dussich di riuscire a far ripristinare
la figura di rappresentante CGIE per il Centro America e le isole del Caraibi.
Quest’area ha, infatti, problematiche molto diverse da quelle del Nord America,
la regione in cui è stata conglobata. Del resto 80.000 iscritti AIRE è un
numero considerevole che merita
attenzione insieme a tutto il resto e soprattutto al fatto che se a suo tempo è
stato previsto un consigliere per l’area, un valido motivo ci sarà stato.