Incaprettato in
cella dalla polizia di Miami, le immagini shock dello studente italiano. L'arresto
In circostanze controverse, l'ammanettamento che sfocia nell'abuso di forza e
una preventiva ammissione di colpe che paiono Invece tutte da accertate. Sembra
il resoconto di uno dei tanti episodi per i quali è diventata tristemente nota la
polizia statunitense. Stavolta nella parte della vittima c'è un ragazzo
italiano. La vicenda viene riportata dal Quotidiano Nazionale che pubblica
anche le durissime immagini delle bodycam degli agenti. A farne le spese è
stato lo scorso 25 febbraio uno studente di Spoleto, Matteo Falcinelli, 25 anni,
iscritto a un master alla Florida International University e arrestato in un
locale di spogliarelliste. Il ragazzo, è la versione dei suoi difensori, vi
entra convinto che sia un bar come tanti e come tale è pubblicizzato, salvo poi
scoprire che lì Viene offerta la compagnia anche di una donna, 500 dollari per
mezz'ora. Non è chiaro se lui si rifiuti di pagare o chieda la somma indietro.
Fatto sta che dopo un drink si accorge di non avere più i due cellulari. Li
reclama, un buttafuori lo aiuta a ritrovarli, ma alla fine della discussione
che sembrerebbe rimasta solo sul piano verbale, Falcinelli trova la polizia ad
attenderlo all'esterno del locale. Convinto di essere nel giusto non si mostra
collaborativo con gli agenti che vogliono identificarlo. Secondo i testimoni punta
il dito contro uno di loro chiedendo di fornirgli il suo numero di matricola. “Non
ho diritti?”, urla. E a quel punto scatta l'arresto, volto a terra e un
ginocchio sulla nuca. Viene ammanettato nella stazione di polizia. Falcinelli
si trova poi con quattro agenti in una stanza, scalzo e di fatto inoffensivo e di
nuovo legato mani e piedi, incaprettato, steso a terra e lasciato per 13 minuti
in condizioni di grosse difficoltà respiratorie, mentre ripete “Please… “ Proprio
la tecnica che uccise nel 2020 nel Minnesota George Floyd. Solo dopo ore i
compagni di appartamento riescono a rintracciarlo e a racimolare 4.000 dollari
per rimetterlo in libertà. Il 12 aprile il venticinquenne accetta di ammettere
le proprie responsabilità e accede a un programma rieducativo che fa decadere
le accuse di resistenza. La famiglia vuole dare battaglia, dicendo di aver
fatto emergere solo ora il caso per paura di ritorsioni. Finito per cinque
giorni in un ospedale psichiatrico, ferito e sotto shock, Falcinelli avrebbe
tentato più volte il suicidio.