L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton non è
rimasto indifferente al passaggio degli uragani devastanti dell’autunno scorso
ed ha avanzato delle proposte per organizzare i soccorsi nel prossimo futuro.
“Mi preoccupano i Caraibi” ha sostenuto l’ex
presidente USA (1992-2001) durante la presentazione della Rete di azione per il
recupero dopo un disastro (Action network on post disaster Recovery)
dell’Iniziativa Global Clinton (GCI).
L’ex presidente è convinto che il cambio climatico
non è in discussione e che alle porte dei Caraibi si presenta sotto forma di
uragano.
Alla riunione tenutasi nella giornata di ieri a
Miami erano presenti 350 leader della regione caraibica.
L’interesse di Clinton verso i Caraibi è dovuto in
particolare alla sua posizione di preminenza economica in Haiti.
La famiglia Clinton da decenni ha mantenuto
relazioni strette con il popolo haitiano. Tant’è che l’ex presidente ha una
residenza fissa in Haiti e Tony Rodham, fratello di Hillary Clinton e cognato
di Bill Clinton, ha la concessione per l’estrazione dell’ingente quantità di
oro giacente nel sottosuolo di Haiti.
Le ONG radicate nella RD e in Haiti stanno ricevendo
milioni di dollari da parte della famiglia Clinton e del multimiliardario
George Soros che puntano a favorire l’esodo haitiano, in particolare verso la
R. Dominicana.
Come abbiamo visto in Porto Rico gli uragani
devastanti favoriscono gli esodi e in previsione di questi Bill Clinton assume
già una posizione di leader nei soccorsi a venire.
Come al solito però neanche questa volta l’ex
presidente si è astenuto dal chiedere soldi per la nuova fondazione. “ogni
dollaro speso per essere preparati risparmia quattro dollari quando si deve
reagire a un disastro”.
Intanto la raccolta di soldi della famiglia Clinton
per fondazioni varie è una costante e secondo quanto si sostiene in giro anche
la ricchezza dei Clinton sarebbe direttamente legata a queste raccolte.
Nella riunione si è fatto presente che in Portorico
esistono ancora necessità urgenti relativamente al tema dell’elettricità, le
abitazioni e l’infrastruttura. Oltre 95.000 persone sono ancora sprovviste del
servizio elettrico, pari al 6% della popolazione, specialmente nel centro
dell’isola, e oltre 52.000 hanno ancora tetti provvisori sulle loro case. Per
di più le macerie non sono ancora state completamente rimosse dalle strade
dell’isola dove sono stati distrutti 26 ponti e non sono state recuperata
totalmente le telecomunicazioni.
La stagione ciclonica del 2017 nell’Atlantico sarà
ricordata perché è stata attraversata dai cicloni Irma e Maria e perché per la
prima volta gli Stati Uniti sono stati colpiti in uno stesso anno da tre
uragani di categoria 4 con una quantificazione del danno record di circa
200.000 milioni di dollari. Dal primo giugno al 30 novembre 2017 ci sono state
17 tormente delle quali 10 sono diventate uragani, 6 di loro di categoria
maggiore, 3, 4 e 5 nella scala di intensità Saffir-Simpson.