A un mese e mezzo dalle elezioni le trattative per
la formazione di un governo sono in un punto morto. Ci sono delle rigide
posizioni da parte dei due schieramenti vincenti. I giornali ne parlano ogni
giorno, ma certe cose le sottacciono. È chiaro che questa è una situazione dove
i numeri regnano sovrani. Quanti parlamentari ha il M5S? Quanti ne ha il Centro
Destra? Quanti ce ne vogliono per formare un governo? Ecco le risposte: il M5S
ha 114 parlamentari, il CD ne ha 127 e per formare un governo ce ne
vogliono158.
Di Maio è un leader sui generis, quanto di quel che
dice e fa è farina del suo sacco non è dato sapere. Di certo si intravvede
dalle ultime sue dichiarazioni un distacco dalla base. Ad esempio quando ha
fatto riferimento al “forno” nel quale si starebbe cuocendo il legame con il PD
sono state numerose le proteste degli elettori. Ma si parla anche di una sua variazione
del programma di governo strada facendo. Un programma che da populista sta
diventando molto politically correct. Cosa rimane? Il reddito di cittadinanza?
Ci vuole un nulla per dire che non si può fare subito, che ci vuole del tempo.
I vitalizi e gli stipendi d’oro dei parlamentari? Beh, come leader sta remando
contro le aspettative della sua truppa. E non dico degli elettori che sono già
in rivolta quanto degli stessi parlamentari neoeletti che non sono riusciti
ancora a scaldare le loro poltrone e che si vedono prospettare già la riduzione
drastica dei compensi, l’esclusione dal vitalizio e dulcis in fundo il ritorno
al voto.
Da una parte vantaggi economici molto
ridimensionati, l’eventuale perdita dopo pochi mesi della posizione di “onorevoli”
acquisita e nuove elezioni con le relative spese per la campagna elettorale che
forse non sono più in grado di sostenere visto che si deve attingere alle
proprie tasche.
I 114 militanti M5S che sono arrivati in parlamento
hanno anche loro delle ambizioni: pensano ai loro interessi economici e a
quelli delle loro famiglie, il che è normale. È ovvio che non tutti questi
parlamentari possono essere felici di come stanno andando avanti le cose e
delle prospettive che ci sono dietro l’angolo. Una truppa di 114 persone demotivata
che si sta guardando intorno.
E visto l’impasse in parlamento prima o poi si dovranno
aprire le” danze”, quelle degli scambi di partner tanto in uso nei secoli
scorsi. Solo così uno dei due schieramenti che non riescono a mettersi d’accordo
raggiungeranno il famigerato numero di 158 necessario per la formazione di un
governo.
Al Centro Destra mancano 31 e al M5S 44, anzi no 49...
E sì perché è notizia recente che cinque suoi
deputati freschi di elezione sono passati al primo gruppo parlamentare in
formazione della Camera dei deputati di questa legislatura. Si tratta di un
gruppo di sei deputati che aderisce al programma del MAIE (Movimento
Associativo Italiani all’Estero). Oltre all’on. Mario Borghese del MAIE fanno
parte di questo gruppo cinque pentastellati e secondo quanto sostiene il
deputato di origine friulana del MAIE nei prossimi giorni se ne aggiungeranno
altri. Gli onorevoli in questione tutti eletti nelle file del M5S sono:
Silvia Benedetti
Salvatore Calata
Andrea Cecconi
Antonio Tasso
Catello Vitiello
L’onorevole oriundo di Aviano in provincia di Pordenone non precisa se a ingrossare il suo gruppo saranno altri pentastellati, ma è probabile di sì. Comunque si accettano scommesse.
Silvia Benedetti
Salvatore Calata
Andrea Cecconi
Antonio Tasso
Catello Vitiello
L’onorevole oriundo di Aviano in provincia di Pordenone non precisa se a ingrossare il suo gruppo saranno altri pentastellati, ma è probabile di sì. Comunque si accettano scommesse.
L’ingrossamento del gruppo MAIE è molto positivo per
la causa degli italiani residenti all’estero che hanno ora più voce in
capitolo.
A questo punto comunque bisogna ricordare una frase
sibillina di Matteo Salvini: “Se vinco nel Molise e in Friuli in 15 giorni
abbiamo un governo.”
Questa certezza gli può venire solo dalle “danze”
che sono già state aperte. Probabilmente gli eventuali risultati positivi in
queste due regioni favoriranno le defezioni dei pentastellati, tante quanto
basta e magari anche di più…