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lunedì 16 aprile 2018

Ci sono sviluppi nel caso del decesso nel sonno a Santo Domingo del pavese Vincenzo Aguzzi



Era scontato che la vicenda del nostro connazionale deceduto nel rione Los Prados de San Luis di Santo Domingo Este finisse nella Procura della Repubblica di Pavia. Anzi si sapeva già che un fascicolo al riguardo era stato aperto. Del resto ci sono tanti elementi che non quadrano. È infrequente che un 44enne faccia testamento e desta delle perplessità il fatto che poco dopo lo stesso muoia in circostanze poco chiare. Se poi esistono fondate ragione per ritenere che la persona che ha redatto il testamento è incapace di intendere e di volere le cose si complicano.
Si deve precisare però che non stiamo parlando di un classico testamento olografo della lunghezza di qualche rigo scritto di pugno e sottoscritto dal testatore in calce con l’indicazione della data. Le ultime volontà di Vincenzo Aguzzi sono state dichiarate invece in un vero e proprio papiro. Tante erano le proprietà immobiliari, otto, e più di dieci gli eredi, la maggioranza dei quali non facevano parte dei suoi familiari. Un documento lunghissimo che difficilmente l’Aguzzi ha redatto in totale solitudine per cui della segretezza del suo contenuto non si può nemmeno parlare.
A Vincenzo Aguzzi erano stati assegnati un amministratore di sostegno e un giudice tutelare. Quanto vale il testamento di una persona incapace di intendere e di volere? Per di più in presenza di una possibile circonvenzione di incapace?
Non avrebbe dovuto intraprendere quel viaggio. Era stato sottoposto a una dieta con l’assunzione di farmaci con la quale era dimagrito in due mesi oltre 75 kg. Certamente non stava bene di salute. Dopo quella dieta suggeritagli probabilmente dalle persone che gli erano rimaste vicine dopo la morte dei suoi genitori nel 2010, aveva avuto problemi di respirazione, che lo costringevano a trascorrere le notti con la maschera dell’ossigeno.
Vincenzo Aguzzi è morto nella notte tra il 10 e l’11 dicembre scorso nel sonno, a Santo Domingo, nella casa della sua colf dominicana, tra l’altro anche lei erede designata nel testamento.
Di proprietà l’Aguzzi ne aveva tante e queste gli fruttavano una discreta rendita.
L’amministratore di sostegno si era opposto al viaggio davanti al giudice tutelare, ma l’Aguzzi è stato in grado di presentare un certificato medico che lo dichiarava idoneo a viaggiare.
Ed è su questo che la procura sta indagando. L’Aguzzi era veramente in grado di viaggiare? Se così non fosse e se la pericolosità per la sua salute di questo viaggio fosse stata evidente, chi si deve assumere tutta la responsabilità di questa decisione che gli è costata la vita? E il testamento è valido oppure nullo in quanto redatto da una persona non in grado di intendere e di volere?