Recentemente è stata pubblicata sul sito della
nostra ambasciata una comunicazione succinta in relazione ai tempi del
soggiorno turistico senza novità di rilievo. La durata ammessa è di 30 giorni,
che possono essere prolungati di altri 30. Nella comunicazione si dice testualmente
che: “Terminato il periodo di 30 giorni sarà possibile estendere la permanenza nel
Paese per un massimo di 60 giorni, pagando una cifra a seconda dei giorni che
si intende restare”. Dalla lettura di quanto precede si potrebbe arguire che si
può rimanere in tutto legalmente nel Paese per 90 giorni. Invece, come si legge
chiaramente nell’avviso del Consolato Dominicano di Milano è possibile
prolungare il soggiorno, recandosi personalmente presso la DIRECCIÓN GENERAL DE
MIGRACIÓN (Autopista 30 de mayo (Malecón), angolo Héroes de Luperón a Santo
Domingo (tel 809508255, info@migracion.gob.com).
Se il richiedente ottempera ai requisiti richiesti possono
essere concessi altri 30 giorni. Quindi in tutto si può rimanere 60 giorni con prolungamento
incluso, per il quale, lo si ribadisce, è necessaria una procedura di richiesta
che deve essere approvata. Complicazioni non di poco conto per un turista che
non ha dimestichezza con la lingua e con le consuetudini burocratiche locali.
Il menzionato consolato precisa inoltre nel suo
avviso che la permanenza oltre i termini è una violazione della legge che può
comportare anche il respingimento all’arrivo in aeroporto in un successivo
viaggio.
Altro parere di un ufficio periferico
dell’amministrazione dello Stato che si aggiunge a quelli che ci sono già noti.
Quanto vale? Chissà. Di certo c’è qui un conflitto di interesse perché i
potenziali turisti di lungo periodo si dovrebbero recare in massa a questi
uffici per ottenere visti e pratiche varie, evitando così ogni possibilità di
respingimento. E questo rappresenta a tutti gli effetti un aumento del volume
d’affari degli uffici consolari.
C’è da sapere che per quel che riguarda le pratiche
consolari per le rappresentanze della Repubblica Dominicana non succede come da
noi. Tant’è che gli incassi per tariffe consolari dei nostri consolati vanno
tutti a finire all’ammasso dell’erario a Roma. E questo è il motivo per cui la
nostra ambasciata che si autofinanziava è stata chiusa per motivi di risparmio.
Alla Farnesina non vedono le entrate, conoscono solo le spese e quindi togliere
di mezzo l’Ambasciata di Santo Domingo ha rappresentato per i burocrati del
MAECI un risparmio. Certo non è logico, ma sulla gestione della Farnesina dal
2011 in qua di logica non si può certo parlare.
Al di là del conflitto di interessi dei consolati
dominicani nell’interpretare le cause dei respingimenti, si nota che gli avvisi
che questi hanno pubblicato non sono stati smentiti dalla DGM. Abbiamo
testimonianze di persone che sono entrate nel Paese dopo periodi di soggiorno
di diversi mesi nei loro viaggi precedenti. Non ci risultano testimonianze di
persone respinte per il solo fatto di aver soggiornato oltre i termini. Questi
casi comunque ci devono pur essere stati dal momento che l’Ambasciata di Francia
si è recata presso la DGM per avere dei chiarimenti al riguardo e ha diffuso
tra i suoi connazionali un comunicato.
Restiamo quindi sempre in attesa di un chiarimento
diretto da parte della DGM. Sessanta giorni sono sicuri se si chiede la proroga
e se questa viene concessa, 90 giorni sono ragionevoli. Ma le certezze non
esistono.
Deve fare quindi attenzione il turista di lungo
periodo che è proprietario di immobili nel Paese e il non residente che vuole
fare investimenti immobiliari. La scelta della richiesta della residenza per
queste due categorie di turisti deve ritenersi obbligatoria.