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domenica 15 aprile 2018

Novità sul fronte dei respingimenti all’aeroporto. Ci sono due avvisi: uno della nostra ambasciata e uno del Consolato Dominicano di Milano



Recentemente è stata pubblicata sul sito della nostra ambasciata una comunicazione succinta in relazione ai tempi del soggiorno turistico senza novità di rilievo. La durata ammessa è di 30 giorni, che possono essere prolungati di altri 30. Nella comunicazione si dice testualmente che: “Terminato il periodo di 30 giorni sarà possibile estendere la permanenza nel Paese per un massimo di 60 giorni, pagando una cifra a seconda dei giorni che si intende restare”. Dalla lettura di quanto precede si potrebbe arguire che si può rimanere in tutto legalmente nel Paese per 90 giorni. Invece, come si legge chiaramente nell’avviso del Consolato Dominicano di Milano è possibile prolungare il soggiorno, recandosi personalmente presso la DIRECCIÓN GENERAL DE MIGRACIÓN (Autopista 30 de mayo (Malecón), angolo Héroes de Luperón a Santo Domingo (tel 809508255, info@migracion.gob.com).
Se il richiedente ottempera ai requisiti richiesti possono essere concessi altri 30 giorni. Quindi in tutto si può rimanere 60 giorni con prolungamento incluso, per il quale, lo si ribadisce, è necessaria una procedura di richiesta che deve essere approvata. Complicazioni non di poco conto per un turista che non ha dimestichezza con la lingua e con le consuetudini burocratiche locali.
Il menzionato consolato precisa inoltre nel suo avviso che la permanenza oltre i termini è una violazione della legge che può comportare anche il respingimento all’arrivo in aeroporto in un successivo viaggio.
Altro parere di un ufficio periferico dell’amministrazione dello Stato che si aggiunge a quelli che ci sono già noti. Quanto vale? Chissà. Di certo c’è qui un conflitto di interesse perché i potenziali turisti di lungo periodo si dovrebbero recare in massa a questi uffici per ottenere visti e pratiche varie, evitando così ogni possibilità di respingimento. E questo rappresenta a tutti gli effetti un aumento del volume d’affari degli uffici consolari.
C’è da sapere che per quel che riguarda le pratiche consolari per le rappresentanze della Repubblica Dominicana non succede come da noi. Tant’è che gli incassi per tariffe consolari dei nostri consolati vanno tutti a finire all’ammasso dell’erario a Roma. E questo è il motivo per cui la nostra ambasciata che si autofinanziava è stata chiusa per motivi di risparmio. Alla Farnesina non vedono le entrate, conoscono solo le spese e quindi togliere di mezzo l’Ambasciata di Santo Domingo ha rappresentato per i burocrati del MAECI un risparmio. Certo non è logico, ma sulla gestione della Farnesina dal 2011 in qua di logica non si può certo parlare.
Al di là del conflitto di interessi dei consolati dominicani nell’interpretare le cause dei respingimenti, si nota che gli avvisi che questi hanno pubblicato non sono stati smentiti dalla DGM. Abbiamo testimonianze di persone che sono entrate nel Paese dopo periodi di soggiorno di diversi mesi nei loro viaggi precedenti. Non ci risultano testimonianze di persone respinte per il solo fatto di aver soggiornato oltre i termini. Questi casi comunque ci devono pur essere stati dal momento che l’Ambasciata di Francia si è recata presso la DGM per avere dei chiarimenti al riguardo e ha diffuso tra i suoi connazionali un comunicato.
Restiamo quindi sempre in attesa di un chiarimento diretto da parte della DGM. Sessanta giorni sono sicuri se si chiede la proroga e se questa viene concessa, 90 giorni sono ragionevoli. Ma le certezze non esistono.
Deve fare quindi attenzione il turista di lungo periodo che è proprietario di immobili nel Paese e il non residente che vuole fare investimenti immobiliari. La scelta della richiesta della residenza per queste due categorie di turisti deve ritenersi obbligatoria.