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mercoledì 18 aprile 2018

Un 70enne friulano ha incassato abusivamente per due anni l’assegno sociale vivendo a Santo Domingo



A quanto pare con l’assegno sociale a Santo Domingo si può fare una bella vita. Così lo sostiene Il Messaggero Veneto di Udine. Un titolo altisonante che ricalca il solito luogo comune: “A Santo Domingo con la pensione sociale italiana, la bella vita di un 70enne di Udine”. Un’affermazione peraltro molto dubbia perché stiamo parlando di una modesta cifra di 448,07 euro per 13 mesi, pari a circa 26.500 pesos ora che il cambio euro pesos ci è favorevole. Troppo pochi. Non è che da queste parti si fa una vita tanto bella con quei soldi soprattutto se si è europei. Le esigenze sono maggiori e si deve tener conto anche delle aspettative della gente del posto convinta dell’agiatezza scontata di ogni gringo. Per sbarcare il lunario con quella cifra bisogna stare molto attenti a ogni spesa. E sicuramente da buon friulano l’anziano 70enne in questione dal punto di vista del risparmio se la cavava molto bene. I friulani si sa, sono sparagnini, qualcuno li mette sullo stesso piano dei genovesi, talché le partite tra la Sampdoria o il Genoa con l’Udinese vengono definite i derby dei tirchi. E infatti nel mio piccolo ho conosciuto un italiano nelle stesse condizioni di abusività della percezione dell’assegno che guarda caso era di Genova.
A questo punto penso che la finanza dovrebbe fare le sue ricerche su anziani che percepiscono illegalmente l’assegno sociale stando all’estero nel Friuli e nella Liguria. I più tirchi riusciranno sempre a campare qui con quella cifra striminzita senza fare però una bella vita. Ma questo chi glielo toglie dalla testa ai media italiani?
Ci sono diversi requisiti che devono sussistere per avere diritto all’assegno sociale. Il primo riguarda l’età: ci vogliono 66 anni e 7 mesi. C’è stato un aumento di un anno rispetto all’anno scorso: il colpo di coda di un governo sinistro nel senso reale del termine, nulla a che fare con una sinistra attenta alle classi meno abbienti.
Il limite di reddito richiesto per poterne usufruire è di €5.824,91 l’anno, praticamente l’equivalente alla quota mensile moltiplicata per 13. Si può avere diritto all’assegno se il reddito complessivo non supera questa cifra. In presenza di un reddito totale uguale a zero si ha diritto all’erogazione piena dell’assegno pari a 448,07 euro. Qualora invece si abbia un qualche reddito la mensilità viene ridotta proporzionalmente. Ad esempio supponiamo che si abbia un reddito di 1.000 euro l’anno. Lo si deve sottrarre al limite di reddito indicato precedentemente e dividere x 13. In questo caso avremmo 4824,91 diviso 13 e quindi la quota mensile spettante sarebbe di 371,15 euro. Non viene considerata reddito la rendita catastale della casa di abitazione, per cui si può essere proprietari dell’immobile nel quale si vive e percepire l’assegno pieno.
Il modulo di domanda può essere presentato dall’interessato il giorno dopo il compimento dei 66 anni e 7 mesi sempreché si sia in possesso all’atto della richiesta degli altri requisiti di accesso alla prestazione. Basta trasmettere il modulo INPS per via telematica o rivolgersi gratuitamente ai CAF e Patronati.