A quanto pare con l’assegno sociale a Santo Domingo
si può fare una bella vita. Così lo sostiene Il Messaggero Veneto di Udine. Un
titolo altisonante che ricalca il solito luogo comune: “A Santo Domingo con la
pensione sociale italiana, la bella vita di un 70enne di Udine”. Un’affermazione
peraltro molto dubbia perché stiamo parlando di una modesta cifra di 448,07 euro
per 13 mesi, pari a circa 26.500 pesos ora che il cambio euro pesos ci è
favorevole. Troppo pochi. Non è che da queste parti si fa una vita tanto bella
con quei soldi soprattutto se si è europei. Le esigenze sono maggiori e si deve
tener conto anche delle aspettative della gente del posto convinta dell’agiatezza
scontata di ogni gringo. Per sbarcare il lunario con quella cifra bisogna stare
molto attenti a ogni spesa. E sicuramente da buon friulano l’anziano 70enne in
questione dal punto di vista del risparmio se la cavava molto bene. I friulani
si sa, sono sparagnini, qualcuno li mette sullo stesso piano dei genovesi,
talché le partite tra la Sampdoria o il Genoa con l’Udinese vengono definite i
derby dei tirchi. E infatti nel mio piccolo ho conosciuto un italiano nelle
stesse condizioni di abusività della percezione dell’assegno che guarda caso
era di Genova.
A questo punto penso che la finanza dovrebbe fare le
sue ricerche su anziani che percepiscono illegalmente l’assegno sociale stando
all’estero nel Friuli e nella Liguria. I più tirchi riusciranno sempre a
campare qui con quella cifra striminzita senza fare però una bella vita. Ma
questo chi glielo toglie dalla testa ai media italiani?
Ci sono diversi requisiti che devono sussistere per
avere diritto all’assegno sociale. Il primo riguarda l’età: ci vogliono 66 anni
e 7 mesi. C’è stato un aumento di un anno rispetto all’anno scorso: il colpo di
coda di un governo sinistro nel senso reale del termine, nulla a che fare con
una sinistra attenta alle classi meno abbienti.
Il limite di reddito richiesto per poterne usufruire
è di €5.824,91 l’anno, praticamente l’equivalente alla quota mensile moltiplicata
per 13. Si può avere diritto all’assegno se il reddito complessivo non supera
questa cifra. In presenza di un reddito totale uguale a zero si ha diritto all’erogazione
piena dell’assegno pari a 448,07 euro. Qualora invece si abbia un qualche
reddito la mensilità viene ridotta proporzionalmente. Ad esempio supponiamo che
si abbia un reddito di 1.000 euro l’anno. Lo si deve sottrarre al limite di
reddito indicato precedentemente e dividere x 13. In questo caso avremmo 4824,91
diviso 13 e quindi la quota mensile spettante sarebbe di 371,15 euro. Non viene
considerata reddito la rendita catastale della casa di abitazione, per cui si
può essere proprietari dell’immobile nel quale si vive e percepire l’assegno
pieno.
Il modulo di domanda può essere presentato dall’interessato
il giorno dopo il compimento dei 66 anni e 7 mesi sempreché si sia in possesso
all’atto della richiesta degli altri requisiti di accesso alla prestazione.
Basta trasmettere il modulo INPS per via telematica o rivolgersi
gratuitamente ai CAF e Patronati.