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venerdì 20 aprile 2018

Il fallimento del gas naturale nella Repubblica Dominicana



Ricordo qualche anno fa che si parlava tanto dei vantaggi economici di un impianto di gas naturale nella macchina. I prezzi erano bassi e il governo si era impegnato a non andare oltre RD$ 20.00 per metro cubo. Ce n’è voluto per capire in cosa si distinguesse il GPL dal gas naturale. Quest’ultimo si chiama anche gas di scisto e si trova contenuto in certi tipi di roccia molto diffuse negli Stati Uniti. La differenza di prezzo era notevole e, inoltre, il governo intendeva promuoverne l’uso perché molto più ecologico degli altri carburanti.
In tanti sono partiti in quarta senza titubare un instante. Tutto ruotava però intorno alla promessa del governo sul contenimento del prezzo entro RD$20. La gente non ci ha pensato più di tanto. Sono stati importati oltre 14.000 impianti per autovetture e sono state attrezzate una cinquantina di officine per l’installazione degli impianti: centinaia di milioni di pesos buttati al vento!
Il governo non ha mantenuto né le promesse verbali né gli accordi sottoscritti con i sindacati del trasporto passeggeri. Il prezzo del gas naturale è salito a circa 30 pesos per metro cubo! Risultava più caro del GPL e molto più pesante come impianto per cui gli ammortizzatori delle vetture ne risentivano e si danneggiavano in breve tempo.
Chi aveva installato l’impianto lo ha tolto e lo ha lasciato in deposito nell’officina meccanica in attesa di un’improbabile vendita. Chi aveva importato degli autobus con l’impianto di fabbrica li ha dovuto togliere dalla circolazione. Le circa 50 officine meccaniche che avevano investito fior di quattrini per i servizi relativi al montaggio, riparazione ecc. sono quasi tutte fallite, come del resto le stazioni di rifornimento, sparite anche quelle in gran parte.
Caribe Tours ha smantellato 30 autobus. Li ha distrutti e li ha venduti nel mercato dei pezzi di ricambio.
Il principale fornitore di Luz y Fuerza di Las Terrenas e Las Galeras, la società Generadora Eléctrica de Samaná ha speso oltre 5 milioni di dollari per adeguare i suoi generatori al gas naturale. L'nvestimento  è andato perso perché successivamente, visti i prezzi imposti dal governo, si è proceduto alla riconversione dei generatori per il funzionamento con il gasolio.
Evidentemente non sempre si devono prendere molto sul serio le promesse dei governi, soprattutto quando queste riguardano rinunce a introiti fiscali.