È bastato poco perché la gente accorresse in massa
ai centri di vaccinazione. Sicuramente i media hanno esagerato. L’allarme
lanciato sulla difterite è stato eccessivo in quanto si tratta di una malattia il
cui contagio avviene solo attraverso un contatto molto ravvicinato con il
malato. Praticamente a meno di un metro di distanza, attraverso la saliva che
fuoriesce a seguito di tosse o starnuti o semplicemente parlando. La gente
presa dal panico ha dato l’assalto letteralmente agli ospedali e ai centri di
vaccinazione in genere. In poco tempo si sono esauriti i vaccini, ma la
richiesta di vaccinazione persiste. Ora i media hanno fatto marcia indietro e
cercano di gettare acqua sul fuoco. Non ci sarebbe alcun inizio di epidemia. I
casi sospetti si sono rivelati negativi. L’invito è quindi a star tranquilli e a
non pensarci più. Facile a dirsi, la gente diffida, corrono le voci più
disparate. L’epidemia ci sarebbe e la si vorrebbe tenere nascosta. Come al
solito si diffondono delle leggende metropolitane. Addirittura non si voleva
accogliere in cimitero nemmeno la salma del bambino haitiano morto di difterite
nei giorni scorsi e che è all’origine di questa situazione. È stato scomodato anche
il da noi noto anatomopatologo Sarita Valdez, che abbiamo conosciuto attraverso
i controversi casi delle autopsie di alcuni nostri connazionali.
Il dott. Sarita ha cercato di ridimensionare il
tutto, assicurando che non solo la malattia non poteva essere trasmessa dopo il
decesso del paziente, ma che dopo l’inumazione la propagazione del virus era
impossibile.
E allora di chi è la responsabilità di questa
reazione a catena che stenta a fermarsi? Inutile dire che non si tratta dei
media, ma di coloro che hanno trasmesso ai media la notizia.
Da noi in Italia si parla molto di vaccini e di business
a questi correlati. Un dato di fatto è che nella Repubblica Dominicana le scorte
di vaccini relativi alla difterite da sola o combinata con l’antitetanica e la
pertosse si sono quasi esaurite. I vaccini vengono erogati gratuitamente alla popolazione,
ma non allo stato. Che ci sia qui il busillis?
Così come stanno le cose, senza un solo malato
accertato di difterite nel territorio nazionale, la ressa agli ospedali per la
richiesta di vaccinazioni ha dell’assurdo. Qualcuno l’ha promossa e a qualcuno
conviene. Evidentemente i discorsi che si fanno in Italia si possono estendere
anche qui. Con questo non si vuole dare a intendere che i vaccini non servano.
In questo particolare caso non servivano…