Il primo vescovo
residente del nuovo mondo fu un umbro, Alessandro Geraldini, nato ad Amelia nel
1455 e deceduto a Santo Domingo nel 1524 dove giunse esattamente 500 anni fa
nel 1519. L’ambasciata d’Italia intende commemorare questo evento per mettere
in evidenza un altro vincolo storico e culturale tra la Repubblica Dominicana e
l’Italia. Alessandro Geraldini fu un uomo di grande cultura. La sua principale
opera venne pubblicata da un suo pronipote oltre 100 anni dopo la sua morte. L’illustre
cittadino di Amelia viene considerato un umanista erudito e i suoi scritti sono
da qualche anno oggetto di approfondito studio nelle due sponde dell’Atlantico e
ritenuti importanti documenti storici.
Il primo vescovo
residente del nuovo continente da giovane si trasferì in Spagna al seguito di
suo zio materno, Antonio Geraldino, al tempo nunzio apostolico, che lo adottò e
si occupò della sua istruzione.
Fece parte della
corte della regina Isabella assumendo importanti incarichi diplomatici in Gran
Bretagna e in Russia.
Fu amico di
Cristoforo Colombo che conobbe nella corte dei re di Spagna e al quale agevolò
con il suo intervento l’autorizzazione al suo viaggio da parte dei monarchi
cattolici.
Alessandro
Geraldino, una volta giunto a Santo Domingo, intraprese la costruzione della cattedrale
che fino a quel momento era coperta con un tetto di paglia. Morì a Santo
Domingo nel 1524 e venne sepolto nella cattedrale ancora in costruzione dove i
suoi resti si trovano tuttora.
L’Ambasciata d’Italia
ha rivolto ai connazionali residenti un invito a partecipare al solenne TE DEUM
previsto nella Cattedrale per il giorno 19 settembre prossimo che verrà
celebrato dall’arcivescovo di Santo Domingo Mons. Francisco Ozoria Acosta in
persona.
Saranno presenti la
Prima Dama della Repubblica, Lic. Candida Montilla de Medina, il Corpo
Diplomatico accreditato nel Paese e Funzionari di governo.